Castel Sant’Elmo, Napoli
Il progetto fu realizzato dall’architetto militare spagnolo Pedro Luis Escrivà. Il primo castellano di Sant’Elmo fu don Pedro de Toledo, cugino del viceré, morto nel 1558, il cui monumento funerario è conservato nella sagrestia della chiesa, situata sulla Piazza d’Armi del Castello. Il castello è stato spesso utilizzato nel corso dei secoli successivi come carcere, vi furono rinchiusi Tommaso Campanella, accusato di eresia e più tardi i patrioti della rivoluzione napoletana del 1799 come Gennaro Serra, Mario Pagano e Luigia Sanfelice.
Dopo essere stato presidio borbonico è stato carcere militare fino al 1952. Successivamente la fortezza è passata al Demanio militare fino al 1976, anno in cui ha avuto inizio un imponente intervento di restauro ad opera del Provveditorato alle Opere Pubbliche della Campania. I lavori hanno reso possibile il recupero dell’originaria struttura, rendendo visibili gli antichi percorsi, i camminamenti di ronda e gli ambienti sotterranei, dove è stato realizzato un grande Auditorium. Nel 1982 il complesso monumentale venne affidato in consegna alla Soprintendenza per i Beni Artistici e Storici di Napoli. Oggi il castello è sede degli uffici della Direzione del Polo museale della Campania e del Museo del Novecento a Napoli.
Il Castello è stato sede negli ultimi trent’anni di numerose manifestazioni espositive di arte antica e contemporanea ma anche di una intensa attività di rassegne musicali di cinema e di teatro. E ciò che rende unico questo sito monumentale sono gli spalti, dai quali si ammira uno spettacolare panorama di tutto il territorio circostante, dalle isole al Vesuvio, dai Campi Flegrei ai monti del Matese.
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La presenza del Museo del Novecento ha consolidato la vocazione del Castello come centro di ricerca e sperimentazione: vi si svolgono incontri su temi e problematiche collegate alla cultura contemporanea e, dal 2011, è stato istituito il concorso internazionale per giovani artisti “Un’opera per il Castello” che premia il progetto artistico più meritevole e ne finanzia la realizzazione.
Alla serie di installazione che artisti già affermati hanno realizzato per Castel Sant’Elmo, da Eugenio Giliberti a Giancarlo Neri, da Mimmo Paladino a Sergio Fermariello e ad Alberto Di Fabio, si affiancano le opere site specific dei vincitori del Concorso: Daniela Di Maro, Rosy Rox, Gian Maria Tosatti, il collettivo Le Jardin, Claudio Beorchia.
Informazioni su Castel Sant’Elmo e Museo del Novecento a Napoli
Via Tito Angelini, 22 80129 Napoli (Napoli) 081 2294449 pm-cam.santelmo@beniculturali.it