Biblioteca universitaria di Pisa

Biblioteca universitaria di Pisa  Pisa
Biblioteca universitaria di Pisa Pisa

Possono accedere alla biblioteca tutte le persone di età superiore ai quattordici anni; i ragazzi di età inferiore devono essere accompagnati. 

Si forniscono in lettura volumi monografici, periodici, quotidiani, microfilms. Il materiale bibliografico richiesto può essere tenuto in deposito per una settimana. Le richieste possono essere presentate fino alle 18.30 dal lunedì al venerdì e fino alle 13.00 del sabato.
Per i fondi conservati presso magazzini esterni le richieste vanno inoltrate il giorno precedente. Sono consultabili a scaffale aperto parte dei periodici ed i volumi relativi al settore di bibliografia e biblioteconomia.
La richiesta e la consultazione di opere rare e di pregio edite fino al 1830 avviene nella Sala Riservata della Biblioteca.
La Direzione gradisce la segnalazione di eventuali danni riscontrati nelle opere date in lettura.
Per ulteriori informazioni si veda il Regolamento Interno della Biblioteca Universitaria

Storia

La Biblioteca Universitaria di Pisa fu aperta al pubblico nel 1742 nei locali situati sotto la Specola astronomica in via Santa Maria, attualmente sede della Domus Galilaeana. Sin dal 1823 ha sede nel palazzo quattrocentesco della Sapienza di cui occupa le ali poste a nord-ovest del piano nobile, dove sono situati i locali destinati all’utenza, le sale di consultazione e gli uffici, e le ali a sud-ovest del secondo piano, adibite a magazzini librari.
I locali della Biblioteca rinnovati e modernizzati non sono particolarmente significativi dal punto di vista artistico ed architettonico, tranne le due sale storiche, Sala Lettura e Sala Riservata, che mantengono scaffalature lignee.
Il primo nucleo librario fu costituito dalla biblioteca privata del Prof. Giuseppe Averani (1662-1738) ricevuto per disposizione testamentaria.
Il nucleo originario fu accresciuto, negli anni successivi, con lasciti, doni di privati e con lo smembramento delle biblioteche delle Corporazioni religiose soppresse.
Risale al 1757 l’acquisto di circa seimila volumi appartenuti all’erudito fiorentino Anton Francesco Gori di interesse archeologico e antiquario. Nel 1771 furono poi assegnate alla Biblioteca per volontà del Granduca numerose opere della Biblioteca Medicea-Palatina-Lotaringia. Con l’abolizione del Monastero dei Camaldolesi di San Michele in Borgo i manoscritti del padre Guido Grandi ne arricchirono il patrimonio. Ulteriore acquisizione settecentesca fu il piccolo ma prezioso fondo dell’Orto Botanico.
Ottocenteschi sono i fondi importanti e pregevoli tra i quali ricordiamo i manoscritti dell’egittologo Ippolito Rosellini (direttore della biblioteca dal 1835 al 1843), i numerosi volumi acquisiti per disposizione testamentaria del Provveditore dell’Università Angelo Fabroni, il fondo costituito a proprie spese da Giuseppe Piazzini dal 1820 al 1832, periodo in cui tenne la direzione della biblioteca, la raccolta filologica di Michele Ferrucci (direttore della biblioteca dal 1848 al 1881), le più recenti biblioteche scientifiche di Filippo Corridi e Sebastiano Timpanaro, le collezioni mediche di Diomede Buonamici e Antonio Feroci e la raccolta storico-letteraria del Prof. Alessandro D’Ancona.

Informazioni su Biblioteca universitaria di Pisa

Via Curtatone e Montanara, 15 56100 Pisa (Pisa) 050926568 bu-pi@beniculturali.it

https://www.bibliotecauniversitaria.pi.it

Fonte: MIBACT

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