
L’Albania, negli ultimi anni, è diventata una meta turistica sempre più popolare, soprattutto per quanto riguarda le persone provenienti dal Belpaese.
Parliamo, infatti, di un piccolo paese dei Balcani situato a breve distanza dall’Italia, da cui è facilmente raggiungibile via mare. Il punto che risulta più vicino presenta una percorrenza pari soltanto a 71 km, tanto che dalla Puglia diventa più semplice arrivare a Durazzo che non in altre città dello Stivale quali Roma, Torino, Milano o Bologna, per non parlare delle località situate lungo le isole maggiori. Ma quali sono le ragioni che stanno alla base di questo boom? E cosa serve per partire in Albania? Ne parliamo in questo articolo.
Cosa serve per partire in Albania
Per recarsi in Albania è necessario disporre di un passaporto oppure di una carta d’identità valida per l’espatrio; entrambi i documenti dovranno avere una scadenza superiore per un minimo di tre mesi rispetto alla data prevista per il rientro. Questo è quanto riporta il sito Viaggiare Sicuri, il quale specifica, inoltre, che non sono accettati ulteriori documenti. È richiesto il certificato di vaccinazione contro la febbre gialla per coloro che provengono da Stati dove sussiste il rischio di trasmissione di tale malattia; l’Italia non rientra nell’elenco.
Ricordiamo che trattandosi di uno Stato estero è buona prassi dotarsi, prima della partenza, di un’assicurazione viaggio in grado di tutelare da possibili imprevisti che tendono a essere di varia natura. Tra quelli più complessi da gestire troviamo indubbiamente le situazioni inerenti la salute: predisponendo un’assicurazione sanitaria di viaggio per Albania si ha modo di ottenere il rimborso delle spese mediche, farmaceutiche ed ospedaliere, con tanto di assistenza medica da remoto.
Un supporto essenziale perché, diversamente da quanto accade nel proprio territorio di residenza non si hanno punti di riferimento; sapere di poter contare su una realtà che sa come muoversi permette sia di risolvere l’imprevisto, sia di affrontarlo con maggiore serenità.
L’Albania fa parte dell’Unione Europea?
C’è poi una questione delicata da considerare, ovvero il fatto che l’Albania attualmente non fa parte dell’Unione Europea, questo nonostante un’economia tra le più solide della regione balcanica; tra le ragioni di tale stabilità c’è anche il boom del comparto turistico.
Dal 2014 le è stato concesso lo status di Paese candidato all’ammissione, a fronte di una trattativa più tenace a partire dal 2022 e in generale in seguito all’inizio della guerra in Ucraina. Ciò significa, lato pratico, che nel momento in cui ci si reca in Albania come cittadini italiani non si gode delle medesime agevolazioni che si hanno in altri Stati europei come Francia, Austria, Olanda e via dicendo, anche per quanto riguarda la salute.
A essere diversa è persino la moneta – il Lek – il cui cambio appare decisamente variabile, non a caso uno dei problemi che attraversa l’economia di questo Stato è l’inflazione. Il Lek appare comunque particolarmente vantaggioso per i cittadini italiani ed europei.
Il turismo balneare
Tra le località più gettonate durante il periodo estivo – per le quali consigliamo di prenotare per tempo così da assicurarsi un viaggio piacevole, a costo contenuto e con tutti i comfort – troviamo quelle del tratto di costa che affaccia sullo Ionio: va da Valona fino a Saranda e presenta spiagge che nulla hanno da invidiare a quelle della Grecia oppure dell’Italia.
Vale la pena fare una vacanza da queste parti? La risposta è affermativa, a patto di organizzarsi per tempo e dotarsi di un’assicurazione sanitaria di viaggio pronta a supplire ai possibili imprevisti.
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