Nel Fondo Caiazzo sono situati una serie di ipogei funerari di età romana, dotati lungo le pareti di diversi ordini di nicchie. Nell’arcosolio del terzo ambiente di uno di essi è visibile, ancora in sito, parte del consueto sedile per il pasto in onore del defunto. Nei primi due vani, la presenza di muretti a secco che delimitano cassoni per inumazione, testimonia di un riutilizzo in età tardo antica. Del gruppo di ipogei soltanto i due più grandi presentano una ricca decorazione in stucco bianco che interessa le pareti e la volta, nonostante i tagli operati nel corso del tempo per asportarvi i rilievi figurati considerati più pregevoli. La decorazione, comune ad entrambi gli ipogei, riprende lo schema formato da elementi geometrici, spesso disposti concentricamente intorno ad un pannello od a figure fluttuanti. Tutti i pannelli più grandi, delimitati da una sottile cornice ad ovoli, contengono un rilievo figurato, generalmente ispirato a temi dionisiaci; vi si possono infatti riconoscere Menadi danzanti tra padiglioni sostenuti da pseudo-strutture architettoniche ed altri soggetti di genere che riproducono tipi iconografici diffusi nella pittura romana. Altri temi ricorrenti nella decorazione di entrambi gli ambienti sono le scene con eroti alati impegnati nella caccia od associati con delfini, mostri acquatici ed altre creature marine. La parte esterna delle edicole funerarie, poste al centro dei muri liberi, doveva essere sorretta da colonne, di cui restano frammenti, anch’esse stuccate ed ornate da motivi vegetali.
Informazioni su Ipogei del Fondo Caiazzo
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Fonte: MIBACT