Che il turismo non sia ancora tornato ai livelli pre-pandemici è un dato ormai abbastanza chiaro agli operatori del settore e forse dovremo aspettare ancora molti mesi prima di riallinearci con i numeri del 2019. Il miglioramento della situazione sanitaria e i risultati dell’estate 2021 avevano riacceso un barlume di speranza nel mondo dei viaggi ma l’esplosione della variante Omicron ha nuovamente rimescolato le carte.
Il mercato estero è, ancora una volta, il più colpito: il dilagare del virus ha portato i Paesi di tutto il mondo, inclusa l’Italia, ad aumentare le restrizioni alla mobilità, scoraggiando (e in alcuni casi vietando) i viaggi tra i diversi Paesi. Durante le festività natalizie le destinazioni turistiche italiane hanno dovuto annullare eventi, concerti e festeggiamenti, perdendo quello che, dopo le settimane centrali di agosto, è il periodo più redditizio per il settore turistico. Oggi gli albergatori lamentano un forte calo delle presenze straniere, specialmente nelle zone in cui la domanda estera rappresenta una grande quota di mercato, come le città d’arte e le stazioni sciistiche.
Sommario
Timida ripresa dei viaggi
I trend del passato, che ci indicavano tendenzialmente i movimenti della domanda, sono ormai inutilizzabili e cercare di fare previsioni sui mesi futuri è sicuramente più complicato. In questo caso può essere d’aiuto andare a vedere direttamente cosa cercano i turisti su internet: i dati sulle ricerche di pernottamenti in hotel e voli possono dare un quadro esauriente di quelle che sono le intenzioni di viaggio degli utenti.
Ricerche di voli e hotel per l’estate in Italia
Secondo l’analisi delle ricerche dal primo gennaio ad oggi, i turisti stranieri vogliono ancora viaggiare in Italia e stanno già cercando hotel e voli per la prossima estate. In particolare, le ricerche di pernottamenti si concentrano soprattutto nel mese di aprile (23%), un dato molto positivo considerando che si parla di bassa stagione: come possiamo vedere nel dettaglio del grafico, il periodo più richiesto va dal 1° aprile alla domenica di Pasqua. Il secondo mese per numero di notti cercate è luglio (18%) seguito da agosto (14%): si vede chiaramente come la domanda si concentra nei fine settimana, tendenza che si conferma per tutti i mesi estivi. Il giorno di check-in più richiesto è il sabato e le date con maggiore domanda sono il 16 e il 23 luglio.
Gli inglesi e poi i tedeschi sono propensi ai viaggi
I più interessati a viaggiare sono gli inglesi (con il 20% del totale) e i tedeschi (16%); seguono gli olandesi, gli statunitensi e i francesi. Il fatto di avere gli inglesi al primo posto è un dato sicuramente incoraggiante: attualmente il Regno Unito è il primo Paese occidentale ad aver raggiunto e superato il picco di contagi da Omicron e per questo è un osservato speciale anche dal settore turistico. Gli inglesi sono responsabili della grande domanda turistica di primavera: il 57% delle loro ricerche si concentra tra il 1° e il 20 aprile e c’è interesse anche per fine marzo (20%). I tedeschi invece stanno cercando già da adesso pernottamenti per l’estate: la maggior parte delle ricerche (28%) sono per il mese di agosto, il 23% per il mese di giugno e il 19% per il mese di luglio.
Cresce la domanda per l’estate ma anche la sicurezza
Il mercato estero, dunque, è attivo e guarda positivamente al futuro: la domanda dei mesi estivi si sta già delineando e questo indica che c’è fiducia nell’evoluzione della situazione sanitaria. Ma oltre a voler viaggiare, i turisti stranieri devono essere sicuri di poterlo fare: ci sono, infatti, tanti ostacoli che condizionano il processo di prenotazione di un viaggio e che, di fatto, influenzano la decisione finale del turista. Il primo fra tutti è quello di poter entrare nel Paese: dopo due anni di pandemia siamo ormai abituati a leggere di liste che classificano i Paesi a seconda del livello di rischio e sono ancora tanti i mercati pienamente bloccati da questo vincolo.
In secondo luogo, bisogna aver ricevuto il vaccino giusto: per entrare in Italia ed avere un Green Pass valido, il turista straniero deve aver ricevuto uno dei vaccini riconosciuti dall’EMA. Sono esclusi, quindi, tutti coloro che hanno ricevuto vaccini come Sputnik o Sinovak.
Infine, anche se in possesso del Green Pass, i turisti stranieri potrebbero avere delle difficoltà a prenotare vacanze in Italia: la regolamentazione del Green Pass, infatti, non è omogenea tra i vari Paesi europei e, oltre differire nella durata della sua validità, regolamentano in modo diverso la questione bambini. In Italia, ad esempio, il Green Pass è obbligatorio per in minori fino a 12 anni, mentre in altri Paesi tale obbligo non sussiste: motivo che porta i nuclei familiari a rinunciare e deviare verso altre destinazioni.
Pubblicato in Destinazioni, Digital Travel
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