
Secondo Federalberghi, la federazione degli albergatori italiani, in Italia quasi un comune su dieci ha introdotto la tassa di soggiorno.
Per chi non conoscesse la tassa di soggiorno, si tratta di una imposta che viene applicata in forma supplementare al prezzo della camera. La gabella è a carico del cliente ed è applicata per ogni notte di soggiorno. Per quanto riguarda il valore della tassa è variabile di comune in comune. Gli albergatori delle località dove la tassa di soggiorno è attiva hanno visto un aumento, in seguito all’introduzione della nuova imposta, variabile dai pochi centesimi fino a 5 euro al giorno.
La tassa, dunque, rimane a discrezione comunale che non solo deve deliberare per applicarla ma deve anche decidere sul nuovo tariffario. Ma quali sono le località dove l’imposta è già in vigore? Un elenco esauriente e aggiornato (soggetto a modifiche poiché un altro 5% delle località introdurrà la tassa nei prossimi mesi) lo trovate in questo blog.
Secondo le stime, la tassa di soggiorno dovrebbe portare nelle casse dei comuni che l’hanno attuata circa 150 milioni nel 2012. Ma la Federalberghi lamenta una cattiva gestione dell’imposta, a carico totale del consumatore, che in larga parte non verrà riutilizzata per il comparto turistico ma per ripianare i debiti dei vari comuni.
Dopo l’aumento dell’Iva da parte dello Stato, per il momento solo del 1% ma presto (purtroppo) di altri 2 punti percentuale, è evidente come questa imposta danneggi soprattutto il consumatore. Ci sono casi, felici, in cui gli stessi albergatori, evidentemente non contenti dell’applicazione della gabella, si sono fatti carico del pagamento. Mi riferisco a Cattolica ma, speriamo, ci siano altri comuni con iniziative analoghe di cui, però, non ho notizie.
Alla tassa di soggiorno, intanto, in alcune destinazione turistiche hanno fatto seguire altre iniziative come la tassa di sbarco per le isole minori (Capri, Eolie, etc.) e la tassa di entrata applicata a Matera dove è in vigore anche la tassa di soggiorno. Insomma, tante gabelle per i consumatori sempre più vittima di un passato che ha visto una politica poco oculata da parte delle istituzioni.
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