Un’altra città d’arte decide di introdurre la tassa di soggiorno: a Venezia la Giunta comunale ha varato la decisione, permettendo così l’entrata in vigore di questo “obolo” a partire dal 1° luglio.
La tassa di soggiorno a Venezia verrà applicata per ogni persona e per tutte le strutture ricettive, ad esclusione solo degli ostelli. Anche i bed & breakfast di Venezia, quindi, rientrano nella decisione della Giunta Comunale.
Allo studio ci sono varie soluzioni che mirano sì ad introitare ma senza penalizzare troppo i turisti: si parla ad esempio di tariffe speciali per più pernottamenti consecutivi e di riduzioni della tassa nel corso dei periodi di bassa stagione. Inoltre si pagherà meno negli hotel non situati in centro, sulla terra ferma (ad eccezione dei 4 e 5 stelle) e si calibreranno tariffe specifiche per Mestre e dintorni.
La tassa non verrà applicata su una serie di soggetti: bambini al di sotto dei 10 anni di età, autisti di pullman turistici, guide e accompagnatori turistici, persone che assistono degenti ecc…
Quel che appare certa è la tariffa standard: 1 euro a stella assegnata alla struttura ricettiva, mentre per quanto riguarda le altre tipologie di alloggi, ci si dovrebbe mantenere sui 2 euro fissi.
A conti fatti, dunque, si stima che il Comune vedrà un’entrata di circa 20 milioni di euro all’anno che, almeno in teoria, dovrebbero essere destinati ad iniziative turistiche e di recupero dei beni culturali ed ambientali.
Intanto, Confturismo non ha accolto bene la decisione di introdurre la tassa di soggiorno a Venezia: il presidente Michielli ha esternato la sua indignazione: “Il turismo non è un bancomat! Lo stanno massacrando, tra l’assordante silenzio e la colpevole assenza del ministro Brambilla”.
Tuttavia, interpellata dal Corriere della Sera, anche Michela Brambilla si è mostrata contraria all’introduzione del balzello: “Chiariamo subito, io sono nettamente contraria a questa tassa di scopo. Se fosse per me i Comuni dovrebbero trovare risorse da altro tipo di fonti. Quindi invito anche Venezia a non applicare il balzello”.
Una tassa che esordisce già tra le polemiche ma che probabilmente, malgrado ciò, verrà comunque applicata a partire dal 1° luglio.
Se la tassa di soggiorno a Venezia dovesse all’atto pratico funzionare come a Roma, l’obolo di norma non sarà applicato sulle tariffe proposte in fase di prenotazione, ma verrà elargito in contanti direttamente in hotel.
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