Dopo il diniego dei contributi per Ryanair da parte dell’aeroporto di Verona, con conseguente cancellazione totale dei voli del vettore irlandese dalle piste del Catullo, arriva una nuova notizia che potrebbe andare a preoccupare i vertici della compagnia low cost irlandese.
Il governo Monti ha infatti deciso di provvedere ad una norma – da inserire nel decreto sviluppo – che dovrebbe andare ad abolire le agevolazioni fiscali di cui gode attualmente Ryanair.
Sul piatto della bilancia c’è soprattutto il capitolo spesa dedicato ai contributi prevvidenziali e assistenziali: Ryanair infatti applica le condizioni contrattuali della legislazione irlandese a piloti ed assistenti di volo.
Ciò vuol dire che, su un normale salario, l’entità di spesa aziendale circa le suddette voci al momento si aggira sul 12%.
Ben diversa è questa percentuale per quanto riguarda i contratti italiani che fanno toccare un 37% di contributi.
Solo qualche giorno fa Guido Improta, sottosegretario alle Infrastrutture e trasporti, ha dichiarato a proposito di Ryanair che “la compagnia aerea è arrivata ad una quota significativa di mercato quindi non c’è nessun atteggiamento vessatorio da parte del governo. Proprio perché siamo di fronte a un soggetto forte, sono da rimuovere fattori di vantaggio competitivo, per un soggetto che non ne ha neanche bisogno“.
Come e quanto cambierà la presenza di Ryanair nei cieli e negli aeroporti italiani?
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