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Un percorso che si snoda attraverso 13 opere di grande formato e dai colori accesi e materici, per raccontare ed interpretare il rapporto tra uomo e natura, trasfigurando il mito e il quotidiano.
Il titolo della mostra prende ispirazione dal processo creativo del pittore che si basa sulle contaminazioni alchemiche, utilizzando la pittura come esperienza di crescita e realizzazione. I colori vengono utilizzati nella loro pienezza ed alternati a materiali presenti in natura o di suo quotidiano. Uno studio quello del pittore che mira a fondere e saldare linguaggi diversi per la creazione di opere moderne e dinamiche.
Romano, classe 1950, La Cagnina esordisce giovanissimo in mostre internazionali in Francia e Spagna. Ha esposto, durante la sua lunga carriera con Guttuso e de Chirico, Levi e Kimura. Una sua opera è permanente presso il Palazzo Azzolino di Fermo, vanta una lunga e fattiva collaborazione con Palma Bucarelli, storica direttrice della Galleria Nazionale di Arte Moderna di Roma. Negli anni ha esposto, a Tokio, a New York (Javits Center), a Utrecht (Grachten Gallerie), Bruges (Belgio), Londra nonché al Festival dei Due Mondi di Spoleto ed in numerose altre prestigiose sedi italiane, quali le sale Bramante a Roma (Arte e Ebbrezza) e Noto (SR) Premio Unesco.
La mostra è aperta al pubblico tutti i giorni dal lunedì al venerdì dalle 9.00 alle 14.30, con estensione pomeridiana fino alle 16.00 il lunedì ed il mercoledì. Sabato e domenica chiuso.
Ingresso libero.
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