
Mi ha fatto sorridere la notizia diffusa in queste ore da dispacci di agenzie e giornali. Da due giorni circa 150 italiani stanno cercando di raggiungere l’isola di Kos,in Grecia, senza riuscirci. Che in Grecia la crisi economica si è fatta sentire più degli altri Paesi dell’Unione Europea, è storia arcinota. La macchina de turismo, vero motore dell’economia greca che non puo’ puntare certamente su altre risorse, sembrava non avesse subito grandissime ripercussioni. Anzi. Molti hanno approfittato di questo periodo non certo florido per poter passare qualche giorno di vacanza in una terra affascinante e ricca di storia come la Grecia.
Non è andata bene ai 150 italiani che, partiti la sera di sabato dopo un’ora di ritardo dall’aeroporto bergamasco di Orio al Serio, sono stati dirottati sull’aeroporto di Rodi. Fin qui nulla di strano, cronaca quotidiana. Molti di loro hanno cercato di raggiungere a bordo di un traghetto l’isola di Kos ma questo è stato loro vietato. Imbarcati di nuovo su un aereo, la destinazione è stata di nuovo Orio al Serio. La protesta dei turisti è aumentata quando dall’aeroporto bergamasco sono stati prelevati in autobus per raggiungere Milano Malpensa dove era stato allestito un altro aereo per il trasporto dei turisti sull’isola greca. E se a questo punto ci si aspettava un lieto fine non è andata così. All’arrivo dei turisti italiani allo scalo milanese l’imbarco non è stato possibile. L’aereo era già partito. Vuoto.
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