Il Chelsea Hotel di New York chiude i battenti e viene messo in vendita

Hotel Chelsea
Hotel Chelsea

Non è mia consuetudine occuparmi di hotel che chiudono o vengono messi in vendita ma la notizia relativa al Chelsea Hotel di New York non poteva essere trascurata. Il Chelsea Hotel non è solo un luogo dove poter alloggiare a New York, è un posto simbolo.

In questo hotel di Manhattan si sono incontrati per anni molti musicisti, pittori e  scrittori.  Da un punto di vista architettonico il Chelsea Hotel non ha un grande valore sebbene risale alla fine dell’800 (1883) che per gli Stati Uniti significa antichità. Ma il Chelsea Hotel è soprattutto un luogo di culto, un sito di incontro, un luogo che a partire dagli anni ’50 ha visto alloggiare e transitare artisti del calibro di Bob Dylan, Madonna, Andy Warhol, Sid Vicious, Arthur Miller, Jimi Hendrix. Il nome di questo hotel compare anche in una nota canzone di Leonard Cohen dal titolo “Chelsea Hotel” dedicata a Janis Joplin dove riferisce della relazione, poi rivelatasi fuggevole, tra l’artista canadese e la leggendaria Joplin (morta di overdose ad appena 27 anni il cui mito è immortale così come le sue canzoni). Nato come hotel di lusso (a partire dal 1905), il Chelsea Hotel di New York, nella seconda metà del secolo scorso divenne punto di incontro di artisti talentuosi ma poco facoltosi poi diventati molto noti. Nel corso degli anni ha avuto anche una vicenda poco felice legate ad un omicidio. Nel 1966 la città di New York inserì il Chelsea Hotel nel patrimonio culturale della città.

Il mito del Chelsea Hotel si è infranto in questi giorni contro lo scoglio delle spese di manutenzione che i proprietari non riescono più a sostenere. Da qui la messa in vendita dell’hotel con la speranza che i nuovi proprietari riescano a tenere accesi i riflettori su questo luogo simbolo.

Cerca offerte lastminute

Compariamo compagnie aeree ed agenzie di viaggio alla ricerca del miglior prezzo

Roma cosa fare


 Se vuoi rimanere aggiornato sulla destinazione ROMA iscriviti alla nostra newsletter

Commenta per primo

Lascia un commento

L'indirizzo email non sarà pubblicato.


*