Ci sono almeno cinque buone ragioni per scegliere una vacanza a Villasimius, in Sardegna. La prima, ovviamente, è per la bellezza delle spiagge, del mare e della sua ricca fauna acquatica, preservata grazie all’Area Marina Protetta. La seconda ragione è per la bellezza delle due sue isole.
La terza è che ha subito alle spalle i Monti dei Sette Fratelli, quindi è adatta anche per chi ama le passeggiate nella natura o le escursioni in mountain bike. La quarta è che Villasimius conserva alcuni luoghi di interesse storico, quindi non deluderà le aspettative di chi non rinuncia a un po’ di cultura anche durante un soggiorno in pieno relax. E infine, la quinta: Villasimius non è una località turistica ma un paese vero e proprio, attivo tutto l’anno, con tutti i servizi, con una comunità vivace, sagre e tradizioni.
Insomma, Villasimius è un posto ideale per una vacanza, sia che si vogliano riempire le giornate con attività sportive, naturalistiche e culturali, sia che si voglia staccare la spina e godersi il relax più assoluto. E, proprio per le ampie possibilità che offre, è pienamente godibile non solo in estate, ma anche in primavera ed autunno.
1 Le spiagge
Il motivo principale per cui Villasimius è nota sono le sue spiagge da cartolina, con un mare cristallino. Non solo le spiagge sono bellissime, ma anche la fauna ittica è molto ricca grazie all’Area Marina Protetta, istituita nel 1999, che ha favorito il ripopolamento degli abitanti del mare. Perciò, se è vero che non si può pescare, è altrettanto vero che chiunque, dotandosi di maschera e boccaglio e senza doversi allontanare particolarmente dalla riva, potrà godere di un meraviglioso spettacolo naturale.
Arrivando da Cagliari, la prima sosta balneare è Porto Sa Ruxi, un gruppo di tre spiaggette dalla sabbia bianchissima in forte pendio verso il mare, separate da piccoli promontori di scogli. L’aria è piacevolmente profumata grazie alla folta macchia mediterranea con ginepri che si trova immediatamente alle spalle dell’arenile.
La località successiva è Campus, con una lunga ed ampia spiaggia di sabbia dorata, molto accessibile e adatta alle famiglie.
Arrivando in paese, si può seguire la Via del Mare ed arrivare alla spiaggia di Simius. Qui, a circa settanta metri dalla riva, si trova una piccola secca di scogli sommersi, densamente popolata da pesci. Sanno di essere al sicuro nell’Area Marina Protetta, e perciò accetteranno volentieri le vostre offerte di gamberetti, che prenderanno direttamente dalle vostre mani.
Subito dopo il paese c’è un altro posto imperdibile: è Cala Giunco, con al centro la Spiaggia dei Due Mari. Il secondo mare è in realtà lo stagno di Notteri, alle spalle della spiaggia, spesso popolato da fenicotteri rosa. L’acqua del mare degrada molto lentamente, per cui è il posto ideale anche per chi ama le passeggiate mattutine, con l’acqua alle caviglie.
Uscendo dal paese e percorrendo la strada per Costa Rey, ad un certo punto troverete un segnale che vi indica il ristorante “L’Oleandro”: seguitelo attraverso la sterrata ed arriverete a Punta Molentis, forse la località balneare più sorprendente di Villasimius. Qui un piccolo promontorio crea su un lato una spiaggia riparata di sabbia finissima che dà al mare un colore turchese impossibile da descrivere a parole. Sull’altro lato del promontorio c’è invece la situazione opposta: una cala di grandi massi granitici che guarda al mare aperto. Questo promontorio è stato interessato in passato da attività di cava. Data la difficoltà dell’accesso, i massi di granito venivano trasportati verso la strada principale con degli asini, “molentis” in sardo, da cui il nome della località.
2 Le isole: l’isola dei Cavoli e Serpentara
Villasimius è posta su una penisola, la penisola di Carbonara, che si allunga verso il mare e che guarda a due isolette: l’Isola dei Cavoli e Serpentara.
Fin dall’epoca della dominazione spagnola della Sardegna, queste due isole erano considerate degli avamposti per la difesa del territorio dai pirati saraceni e perciò vennero munite con torri di avvistamento. Entrambe, per la loro strategicità, erano classificate come “torri gagliarde” e perciò armate con cannoni di grosso calibro.
Il nome dell’Isola dei Cavoli nasce probabilmente da una distorsione della parola “Cavuru” (granchio) in “Cavolo” ad opera dei geografi piemontesi dell’Ottocento, come è successo per l’Isola di Mal Di Ventre nell’Oristanese, che si chiamava originariamente “Malu Entu” (cattivo vento). La torre spagnola è stata utilizzata in tempi successivi come base per un faro. Attualmente ospita un centro universitario per ricerche di biologia e geologia. La sua costa è frastagliata, con scogli di granito e piccolissime spiagge.
L’Isola di Serpentara è completamente coperta di macchia mediterranea e non ha alcun insediamento umano. Il suo litorale è particolarmente impervio, soprattutto sul lato che guarda il mare aperto. La costa occidentale rientra nella parte maggiormente tutelata dell’Area Marina Protetta, dove è completamente proibita anche la navigazione.
A Villasimius c’è un porto turistico molto attrezzato, punto ideale di partenza per visitare le isole e la costa. Lì troverete sia operatori che organizzano escursioni, sia avrete la possibilità di noleggiare barche e gommoni o di attraccare se avete una vostra imbarcazione. Se vi muovete autonomamente, è raccomandabile informarsi sui vincoli di navigazione legati all’Area Marina Protetta. Ricordate inoltre che nelle zone maggiormente tutelate anche le immersioni con bombole devono essere autorizzate.
3 L’entroterra
Immediatamente alle spalle della penisola di Carbonara il terreno diventa immediatamente impervio, arrivando fino a circa 1000 metri di quota: siamo sui Monti dei Sette Fratelli, la cui area rientra nel parco regionale dei Sette Fratelli – Monte Genis. La vegetazione passa dalla macchia mediterranea a boschi fitti con carrubi, ginepri e olivastri secolari. Passeggiando per i boschi, con un po’ di fortuna, si potrà incontrare il cervo sardo o vedere l’aquila reale in volo. Sul versante dei monti che guarda verso Costa Rey si può esplorare la foresta di Minni Minni, ricca di sorgenti e ruscelli.
4 I luoghi di interesse storico
Il territorio di Villasimius ha conosciuto tutte le fasi storiche della Sardegna. Non sorprende quindi che si possano visitare anche alcuni siti di interesse storico e archeologico. Poco prima di arrivare alla spiaggia di Campus, lungo la strada provinciale, c’è la chiesetta campestre di Santa Maria. Accanto ad essa si possono vedere i resti di un edificio termale di epoca romana.
Durante l’epoca della dominazione spagnola, la Sardegna era spesso bersaglio dei pirati provenienti dal Nord Africa. Per questo motivo, a partire dal XVI secolo gli Spagnoli punteggiarono tutta la costa meridionale con torri di avvistamento, poste sui punti estremi del territorio in modo che potessero dominare la costa e, allo stesso tempo, essere sufficientemente vicine per poter comunicare fra di loro con segnali luminosi. Nel territorio di Villasimius si trovano, partendo da Cagliari, la Torre di Capo Boi, la Torre dell’Isola dei Cavoli, quella di Cala Giunco e quella dell’Isola di Serpentara. Non sono visitabili all’interno, ma vale la pena raggiungere a piedi o in auto quelle sulla terraferma per godere del panorama.
Faceva parte del sistema difensivo anche la Fortezza Vecchia, posta su un promontorio subito dopo l’attuale porto turistico. Il nucleo originario è una costruzione triangolare edificata dagli aragonesi nel XIV secolo. Due secoli dopo gli Spagnoli aggiunsero quattro torri, tre delle quali guardano verso il mare ed una, che custodisce l’unico accesso alla fortificazione, verso il cortile interno. La fortezza è visitabile e racchiude la mostra permanente “Enemigos de la Fè”, sulla sua storia come baluardo difensivo.
Infine, nel centro del paese, c’è un piccolo ma molto interessante Museo Archeologico. Custodisce i reperti provenienti dal santuario fenicio-punico e poi romano di Cuccureddus (sito non aperto al pubblico); una statua femminile di epoca romana proveniente dalle terme vicino alla chiesa di Santa Maria, e per questo venerata per secoli come una statua della Madonna; infine, la Sala del relitto è dedicata alla nave aragonese naufragata nel XIV secolo presso l’Isola dei Cavoli ed espone il suo carico: cannoni e piastrelle di maiolica (azulejos).
5 Sagre e tradizioni
In estate a Villasimius si celebrano due sagre. Come è tradizione, alla parte religiosa si affianca la parte folkloristica, con i balli e i canti nei tradizionali costumi sardi e golose degustazioni di prodotti tipici locali.
Nel terzo fine settimana di luglio si festeggia la Madonna del Naufrago, con una processione di barche che si dirige verso l’Isola dei Cavoli presso cui, a dieci metri di profondità, è stata deposta nel 1979 la statua della Madonna del Naufrago, opera del grande scultore sardo Pinuccio Sciola. Il culmine della sagra è la Messa che viene recitata davanti a questo simulacro e che, grazie a un microfono subacqueo e a un sistema di altoparlanti, è seguita anche da chi sta intorno sulle barche. Dal sapore contadino è, invece, la Sagra di Santa Maria, durante la quale una statua della Madonna viene portata in processione dalla parrocchia alla chiesetta campestre. Si celebra ogni anno intorno al 7 e l’8 di settembre. Queste manifestazioni rimarcano quali siano da sempre gli elementi identitari e fondanti della comunità locale: il mare e l’agricoltura.
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