oh bej! oh bej! origine del nome
Il nome, che in dialetto, significa Oh Belli!Oh Belli!, sembra derivi dalle esclamazioni di meraviglia dei bambini milanesi, quando, nel 1510, videro i doni portati dall’inviato pontificio Giannetto Castiglioni, incaricato dal papa Pio IV di riaccendere la devozione della città verso i santi Lazzaro e Maurizio.
Giunto alle porte di Milano, e temendo un’accoglienza fredda da parte di un popolo che non aveva mai espresso forti simpatie per il papa, Castiglioni decise di sfruttare la ricorrenza del 7 dicembre (data dell’elezione a vescovo del patrono Ambrogio, nel 374), facendo preparare una grande quantità di regali da distribuire ai bambini, durante l’ingresso in città. L’iniziativa ebbe un successo grandissimo e un corteo festante lo accompagnò fino alla Basilica di Sant’Ambrogio.
oh bej! oh bej! origine del nome: altra teoria
Un’altra teoria sull’origine del nome oh bej! oh bej! parla invece di un’etimologia ben più spartana: questo sarebbe stato il motto, l’urlo per attrarre, degli ambulanti dietro ai banconi di vendita, per sottolineare la bontà della propria merce.
Tra leggenda e realtà, gli oh bej! oh bej di Milano continuano ad essere, di anno in anno, un appuntamento classico ed irrinunciabile del panorama popolar-culturale meneghino.
Milano: vedi anche
Da allora, la fiera degli Oh Bej!Oh Bej! ha sempre riscaldato l’Avvento dei milanesi, e il dedalo di bancarelle che, in origine proponeva soprattutto generi gastronomici, come mostarde, castagnaccio, e firòn (castagne abbrustolite al forno, bagnate con vino bianco e infilate in lunghi spaghi), continua a sedurre gli occhi e il palato di cittadini e turisti. Oggi propone anche prodotti d’artigianato, dolciumi, antiquariato e curiosità. Fino a qualche anno fa (2016) si svolgeva nella zona adiacente la Basilica dedicata al Santo e che occupa oggi la zona del Castello Sforzesco.
firòn: castagne
In tutta la zona il profumo dominante era quello dei firòn: castagne fatte affumicare al forno dopo essere state bagnate nel vino bianco e infine infilate in lunghe “collane” di spago, per lo più in arrivo dalla provinicia di Cuneo. Oggi le numerose bancarelle vendono di tutto un po’: da oggetti di antiquariato a bigiotteria, a dolciumi, fino a libri antichi e cianfrusaglie varie che fanno la gioia soprattutto dei bambini.
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