Il Museo anatomico di Bologna “Luigi Cattaneo” chiamato popolarmente “delle cere anatomiche” o “museo anatomia Bologna, perché espone modelli raffiguranti parti del corpo umano create per agevolare lo studio medico anatomico, conserva le collezioni del Museo anatomico normale e di quello patologico, costituite fra il 1742 e il 1790 la prima, e fra il 1804 e il 1893 la seconda.
Il Museo delle cere anatomiche è intitolato a Luigi Cattaneo, docente di Anatomia dell’Ateneo, cui si deve la riscoperta e il ripristino negli anni Settanta delle originarie collezioni di Anatomia umana, fortemente danneggiate dai bombardamenti dell’ultimo conflitto mondiale.
Il Museo anatomico di Bologna conserva la raccolta del Gabinetto di anatomia dell’Istituto delle Scienze, fondato nel 1742 ad opera di Benedetto XIV che ne commissionò i pezzi al notomista Ercole Lelli (1702-1766).
Cosa vedere nel Museo delle cere anatomiche di Bologna
Tra le sculture esposte, corredate dei relativi pannelli preparatori, meritano segnalazione:
- le otto statue degli Scorticati, a grandezza naturale, finalizzate allo studio dei muscoli superficiali e profondi dell’uomo;
- Adamo ed Eva, realizzati con la collaborazione di Domenico Piò e Ottavio Toselli;
- Anna Morandi Manzolini, la famosa serie delle mani;
- l’Autoritratto e il Busto di Giovanni Manzolini;
- autore del Feto con funicolo e placenta.
Bologna: vedi anche
Di pregevole fattura è anche il nucleo delle cere ottocentesche di Clemente Susini e Giuseppe Astorri. Al museo è annessa la collezione di Luigi Calori che, fondata nel 1860, è costituita da oltre millecinquecento crani umani, tra i quali il supposto cranio di Atalarico, rinvenuto nel 1838 a Barbianello sulla collina bolognese e la collezione di modelli di cere e preparati a secco dell’ex Museo di Anatomia patologica “Cesare Taruffi”.