Si tratta di un territorio affascinante, definito da colline dolci, macchie di bosco, calanchi spettacolari e ordinate geometrie di vigneti e frutteti, che alle tavole regalano anche tutta l’altra frutta tipica di Vignola: susine, albicocche, pesche, pere….
Qui, dove per secoli Bologna e Modena si sono scontrate in epiche battaglie, come racconta anche il Tassoni, le piante di ciliegio trovano un habitat ideale, un microclima particolare che, unito alla sapiente mano dell’uomo, porta tutti gli anni, in questa stagione, alla raccolta di gustosi e irresistibili frutti rossi. Un prodotto di eccellente qualità, che già nel secondo dopoguerra aveva conquistato i mercati del nord Europa e che oggi, grazie anche all’introduzione di nuove varietà e al miglioramento delle tecniche produttive, si conferma leader sul mercato.
L’itinerario
Superata Casalecchio di Reno, alle porte di Bologna, la provinciale Bazzanese regala il primo colpo d’occhio sulle colline e porta velocemente a Zola Predosa, una cittadina dalla doppia anima, agricola e industriale, come lascia intendere la “Grande Ruota” dello scultore Martani, che accoglie i visitatori all’ingresso del paese.
Prima di andare a cercare i ciliegi carichi di frutti rossi, vale però la pena, arrivando di mattina, fare una sosta dolce al forno-pasticceria Marsigli, dove, appena entrati, si viene avvolti dal profumo di fragranti crostate alla ciliegia appena sfornate, di pinze e raviole (i tradizionali dolci bolognesi) ripiene di confettura, di pastine mignon guarnite con crema pasticcera e duroni rubavista, torte alla frutta e mille altre golosità, compresi i tipici zuccherini montanari, fatti con farina, uova e anicini di Romagna.
Da qui alla Vecchia Malga, il ricco negozio di formaggi e salumi della famiglia Chiari, altro nome simbolo della gastronomia locale, il passo è breve. Specialità della casa sono le torte di mascarpone artigianale guarnite con le ciliegie o altra frutta e con svariate verdure, oltre a tomini farciti, scamorze freschissime e un formaggio a pasta dura, stagionato 24 mesi, chiamato “Re Nero”. Tutti prodotti nel caseificio di Rocca di Roffeno, a 800 metri sull’Appennino, circondato da pascoli biologici, sui quali si allevano mucche di razza Bruna Alpina. Prima di lasciare il nucleo abitato di Zola Predosa, è consigliabile fermarsi anche all’Azienda Agricola Lodi-Corazza, dove si annida un negozietto dal nome accattivante: DeGusto, in cui Silvia Corazza, una dei titolari, propone confetture, ciliegie sotto spirito e sciroppate, polpa di Duroni e di Morette, polpa di susine al naturale, succhi e prugne sciroppate, miele biologico e una selezione di vini d.o.c dell’azienda, tra i quali il tipico Pignoletto, ottenuto da uve prodotte dall’unico vitigno autoctono della zona, che siglano un vino di colore giallo paglierino, dal profumo delicato e fruttato, sapore asciutto, armonico e piuttosto persistente. Perfetto con salumi e tigelle, antipasti di pesce, e persino, sostengono in molti, con il classico tortellino.
Appena fuori dall’abitato spunta l’insegna dell’Azienda Agricola “Da Zia Polly”, gestita dalla signora Lucia Benini e dal marito Giorgio, che su tre ettari di terreno coltivano alberi di ciliegie di tutte le varietà, peschi, susini, albicocchi, fragole e verdure di stagione.
Oltre alle sapienti tecniche di coltivazione e al microclima favorevole della fascia pedecollinare, quel che rende eccellenti queste ciliegie è anche la lavorazione cosiddetta “alla vignolese”.
Già a partire dal secondo dopoguerra, le nostre ciliege avevano conquistato i mercati del nord Europa; i più anziani ricordano ancora i vagoni merci, che trasportavano in Inghilterra cestini colmi di frutti rossi in mezzo a enormi stecche di ghiaccio>>.
Riguadagnata la provinciale Bazzanese, non resta che seguirla immergendosi in un paesaggio dalle linee dolci, mosso appena da armoniose geometrie di vigneti e frutteti, da macchie boschive e da qualche castellotto, che testimonia le antiche rivalità tra Bologna e Modena. Oltrepassata Bazzano, con la suggestiva Rocca Bentivoglio, sede di iniziative culturali e del Museo Archeologico “Crespellani”, il fil-rouge della ciliegia porta verso Monteveglio, dove in località Oliveto spunta La Faggiola , un’azienda agrituristica specializzata in produzioni di frutta, miele e cereali biologici.
Vignola: vedi anche
A condurla sono Claudio Meli e la moglie Paola Tabanelli, un cardio-chirurgo affermato, con una carriera spesa all’estero, lui; un’esperta di servizi congressuali, lei. Circa 7 anni fa si sono innamorati di questi 20 ettari di terreno vergine, ai margini del Parco Naturale dell’Abbazia di Monteveglio e hanno cominciato a coltivarvi ciliegie, susine, albicocche, nespole, melograni, uva da vino e da tavola, erbe aromatiche, nel più rigoroso rispetto dei metodi naturali, cercando anche di recuperare antiche varietà, come la ciliegia Moretta. Nel laboratorio ricavato nell’ex-pollaio dell’antica cascina, Paola trasforma tutte le frutta in squisiti marmellate, succhi, sciroppi, mosto cotto e molto altro.
Una specialità alla ciliegia tira l’altra e nella vicina Calderino, frazione in cui è segmentato il comune di Monte San Pietro, merita una sosta la Ghiotta , un negozio di gastronomia in cui Socrate De Maria e la moglie Edera, i titolari, deliziano i clienti con confetture al naturale di ciliegie e amarene selvatiche, more, mirtilli, lamponi e pere montanare, miele aromatizzato alla frutta, salse, paté, specialità al tartufo e i rinomati vini d.o.c dell’Azienda Agricola Botti.
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