
Sommario
La storia dell’AMERICAN WEST ha coinvolto il più ampio spettro di attività umane. E’ un assortimento completo di identità razziali, nazionali, di classi economiche, di anagrafe e stili di vita così evidenti all’epoca della “Frontiera” e nella saga western che ne è generata. Il West ha messo in evidenza un capitale umano e di stili, non solo miti né tantomeno esclusività di genere, un mondo universalmente maschile. Le donne sono state fondamentali e hanno partecipato tenacemente in ogni singolo aspetto della vita del West.
Buffalo Bill Center of The West
Una visita al Museo Buffalo Bill Center of The West a Cody, mette in luce alcune singolari storie di donne che hanno giocato un ruolo nel West: nell’arte e nella storia. Il museo è senza alcun dubbio un notevole complesso museale fortemente ispirato all’American West: “We believe in a spirit, definable and intellectually real, called ‘The Spirit of the American West.‘” E’ composto da 5 musei e una biblioteca di ricerca con arte e manufatti western: il Buffalo Bill Museum, il Plains Indians Museum, il Whitney Western Art Museum, il Draper Natural History Museum e il Cody Firearms Museum. E’ il più notevole museo del West degli Stati Uniti e al contempo un Affiliato Smithsonian.
Whitney Art Museum
Il Whitney Art Museum è l’espressione del west nell’arte. La prima donna che citiamo è ROSA BONHEUR, pittrice che ammirò Buffalo Bill e il suo Wild West Show a Parigi nel 1889, tanto da invitare il Colonnello Cody a una visita al castello di Fontainebleau ove dipinse il suo ritratto. Per lei Buffalo Bill incarnava la libertà e l’indipendenza degli Stati Uniti. Il ritratto – tra i più famosi di Buffalo Bill – dipinto da una donna si trova al Whitney Western Art Museum ove dipinti, sculture e stampe mostrano donne o furono creati da donne, benchè in numero inferiore rispetto a quelli sull’uomo e eseguiti da uomini. Le donne raramente usufruivano di insegnamenti per diventare artiste. Rosa Bonheur fu un’eccezione grazie alla sua famiglia francese di artisti impegnati nei diritti della donna.

Un’altra artista donna GERTRUDE VANDERBILT WHITNEY creò la prima opera d’arte acquistata per questo museo: la monumentale statua di bronzo che ritrae Buffalo Bill a cavallo, posta all’esterno del museo. La Vanderbilt – appartenente ad una delle famiglie più ricche d’America – ebbe risorse finanziare per coltivare i propri interessi artistici. Considerata spesso un’esponente mondana dell’alta società, talvolta la sua carriera professionale d’artista non fu presa sul serio. Così che la committenza nel rievocare Buffalo Bill le presentò la sfida alla quale rispose con questa notevole statua con un focoso ritratto equestre. Le donne, a volte, appaiono quali simboli. Nella narrativa artistica della Frontiera di William Tylee Ranney nel dipinto Advice on the Prairie, la donna madre emigrante con il bambino in braccio, simboleggia la promessa del futuro per i coloni.

La donna con spirito indipendente è invece ritratta da N.C.Wyeth in The Lady Wins: la natura avventurosa della donna nei primi anni del 20° secolo le fa assumere ruoli nel lavoro, nell’educazione e nei movimento sociali, nell’arte e nella letteratura, riflettendo i cambiamenti tramite l’inclusività di personaggi femminili energici come questa donna cavallerizza esperta. Le donne artiste appaiono più numerose in epoca contemporanea, portando nuovi punti di vista.
DONNA HOWELL-SICKLES artista contemporanea texana, sceglie quale soggetto la cowgirl che diventa figura ideale: attiva, affermata ed anche affascinante, come nel dipinto A Matter of Choice. L’artista s’identifica con lo spirito autosufficiente e laborioso della cowgirl. Nei suoi ritratti presenta tutta la gloria della cowgirl.
Cody Firearms Museum
Al Cody Firearms Museum è esposta la più vasta collezione del mondo di armi da fuoco americane: oltre 10.000 esemplari di armi del West ! Chi non hai mai sentito parlare della tiratrice scelta ANNIE OAKLEY ? Phoebe Anne Moses accumula esperienza cacciando nel suo nativo Ohio e, nel 1876, assume il nome di scena di Annie Oakley prendendo parte col marito a uno spettacolo di tiro all’età di 16 anni. Otto anni dopo si unì col marito al Wild West Show di Buffalo Bill ove rimase quale star per oltre 15 anni.
Molte le armi di Annie esposte al museo, incluso il fucile Marlin M1893. La sua reputazione emanò molteplici imitatrici: una foto murale della fine del”800 la ritrae con un gruppo di donne tiratrici. Le donne del West – tra le quali la famosa CALAMITY JANE – avevano molta famigliarità con le armi da fuoco: al museo i fucili usati da due donne pioniere di Cody, il Winchester M1894 di IRMA CODY figlia di Buffalo Bill alla quale il padre dedico l’Irma Hotel di Cody; poi il Savage M1899 usato da WYNONA THOMPSON, altra donna che contribuì alla tradizione culturale di Cody.
Wyoming: vedi anche
Buffalo Bill Museum
Al Buffalo Bill Museum le donne del West sono ritratte nella sfida con la Frontiera. MARY LAYCOCK CODY – madre di Buffalo Bill – ad esempio, molto istruita rinunciò alla carriera e alla stabilità per spostarsi nel West e, come altre donne, divenne responsabile del sostentamento economico della famiglia a seguito della morte del marito.
La ballerina GIUSEPPINA MORLACCHI rifiutò il ruolo domestico e viaggiò negli Stati Uniti esibendosi in numerose città con la Morlacchi Ballet Troupe in un susseguirsi di spettacoli popolari. Al culmine della fama e del successo, fu scritturata come la protagonista nella rappresentazione western Scouts of the Prairie, assieme a Buffalo Bill e a Texas Jack Omohundro.

Nella sezione dedicata ai gioielli, alla famiglia si trovano mobilia, accessori e vestiti di donne quali LOUISA FREDERICI CODY moglie di William F. “Buffalo Bill” Cody e le sue figlie e cognate. Rimase in una relazione rocciosa per 51 anni fino alla morte di Cody nel 1917. Se le donne influenzarono l’intrattenimento e la moda, la politica e l’economia, dovettero anche affrontare la tragedia. L’abito a lutto della signora Cody rappresenta il disagio personale che sopportò.
Plains Indian Museum
Al PLAINS INDIAN MUSEUM le collezioni di arte e reperti dei Nativi d’America delle Praterie – tra le più vaste negli Stati Uniti – illustrano storie e tradizioni degli Indiani del West. L’immagine popolare ci presenta il classico guerriero con copricapo con la penna d’aquila che cavalca un cavallo dipinto. Ma anche le donne sono riconosciute per la loro forza, l’abilità e i contributi nel creare e mantenere la cultura nativa delle Praterie. Almeno la metà degli oggetti esposti al museo sono stati creati dalle donne. Nella caccia al bisonte o in occasioni speciali la donne Crow decoravano i propri cavalli con selle, briglie, martingala di perline ed ancora oggi continuano questa tradizione nelle parate e in altri eventi.
Le donne facevano i Tepee dalle pelli conciate dei bisonti fino al 1870, quando le grandi mandrie non erano state ancora sterminate dall’uomo bianco. Usavano vari attrezzi per lavorare ore ed ore al trattamento della pelle fino a renderla morbida per forgiare anche vestiario e mocassini, oltre a faretre e altri contenitori. Abili nella lavorazione con ricami di perline e aculei di istrice, creano vestiario per le proprie famiglie a identificare ogni tribù.

Il colore rosso è simbolico per molteplici culture e movimenti; spesso associato con il movimento Missing and Murdered Indigenous Women (MMIW) che sensibilizza sulla violenza che le donne indigene subiscono. Si pensa al rosso come colore della violenza. Ma, al contrario, per molte culture native il rosso è un colore che gli spiriti possono vedere, riconoscendo la gente che sulla Terra lo indossano.
Un oggetto del passato risalente al 1890 quale un abito rosso della tribù dei Blackfeet Indian del Montana collega al movimento contemporaneo: in questo modo si mantiene il significato. La collezione museale non è solo relazionata al passato, ma trasmette un significato per il futuro.
©Thema Nuovi Mondi
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