Il presepe napoletano, tra magia e tradizioni

Ogni anno l'otto dicembre, nel giorno della festa dell'Immacolata, in molte famiglie italiane si vive un momento magico: ci si ritrova grandi e bambini, per costruire tutti insieme il presepe.

Pupazzi del Presepe Napoletano
Pupazzi del Presepe Napoletano

E ciò accade soprattutto a Napoli, dove il presepe è da sempre un vero e proprio culto. Tant’è che quando nel 1930 Eduardo de Filippo scrisse la famosa commedia “Natale in casa Cupiello” volle utilizzare proprio il presepe per rappresentare la tradizione popolare più profonda ed accendere, così, la passione nei suoi spettatori.
Naturalmente il debutto al teatro Kursaal fu un successo clamoroso, e da quel momento é rimasta storica la battuta “Nennillo, ti piace il presepe? “.

Oggi come allora, in tutte le case napoletane, siano esse ricche e aristocratiche o povere e disgraziate, durante le festività natalizie il presepe non può mancare. Fatto di sughero, con l’erba e i pastori, con l’osteria, i re Magi e la grotta di Gesù Bambino. E a volte, come suggeriva lo stesso Eduardo, con ” l’enteroclisma dietro per alimentare l’acqua della fontanella “.
L’ambientazione che riproduce l’avvenimento della nascita di Gesù è sontuosa, opulenta. Ma sul presepe viene rappresentata anche la difficile e povera vita quotidiana, fatta di stenti e di miseria. Si ha così una scenografia talmente vicina alla realtà che finisce con l’appassionare sia i poveri che i ricchi. I primi vivono la Natività come la sola possibilità di migliorare la loro povera esistenza. Gli altri proiettano nella Sacra Rappresentazione la loro opulenza nella speranza di guadagnare, in questo modo, un posto in Paradiso.

San Gregorio Armeno, presepe di Napoli

Napoli e Spaccanapoli è oggi la patria incontestabile della produzione di pastori. Ogni anno migliaia di persone affollano la stradina più conosciuta del centro storico, Via San Gregorio Armeno, molto famosa anche per la bella chiesa di San Liguoro, che é forse la massima espressione del barocco napoletano. In questo vicolo si concentra tutta la produzione artigianale napoletana di pastori e di presepi. In decine di botteghe artigiani e artisti si danno battaglia a suon di statuine per conquistarsi un posto di rilievo nel mercato della produzione delle piccole sculture. I personaggi raffigurati sono quasi sempre gli stessi, Gesù Bambino, la Madonna e San Giuseppe, i Re Magi, la lavandaia, l’oste, i musici, l’erbivendolo, lo storpio e il mendicante, la zingara, il macellaio e l’arrotino. Nessuno ha un nome, tranne “Benino”, che è il pastore che dorme vicino al suo gregge.

San Gregorio Armeno, NapoliSan Gregorio Armeno, Napoli

Pastori del presepe napoletano

La bellezza del pastore di terracotta dipende dalla capacità tecnica di chi lo produce. Può trattarsi di un semplice artigiano e di un artista vero e proprio. La differenza la fa il prezzo, che va da un euro per un prodotto di fattura semplice fino 500 euro e più per pastori realizzati a regola d’arte. Le statuine vengono prodotte in terracotta o in argilla, gli abiti sono dipinti direttamente sulla creta oppure sono cuciti a mano, e i personaggi possono avere gli arti fissi oppure snodabili per rendere la scena più dinamica. E poi ci sono tanti altri piccoli oggetti che arricchiscono il presepe: i cesti di frutta e i fiaschi di vino, i banchi del pescivendolo e i tavoli della trattoria imbanditi con cibo e alimenti vari, gli animali e le casette del villaggio. Certamente, più cose si mettono sopra più il presepe diventa bello. Purtroppo per far fronte all’enorme richiesta di statuine i prodotti artigianali non bastano più e perciò anche a San Gregorio Armeno si trovano i pastori di plastica stampata made in Taiwan. Costano molto meno e hanno il vantaggio di non rompersi mai.

Ogni anno, sin da alcune settimane prima del Natale, San Gregorio Armeno è presa d’assalto dagli amanti dell’arte, dai turisti, da famiglie intere e da semplici curiosi. Passeggiare per questo vicolo diventa un’impresa davvero ardua, ma i colori, i suoni e le voci rendono il posto assolutamente straordinario. Prima di Natale tutti vengono qui sia per acquistare i pastori nuovi che dovranno sostituire quelli vecchi e rotti, che per trovare dei pezzi nuovi ed arricchire il proprio presepe. Ma c’è anche chi va a caccia delle ultime novità in fatto di personaggi. Si, perché qualche artigiano insieme alle figure fondamentali del presepe come la Sacra Famiglia e il bue e l’asinello, ogni anno fabbrica alcuni fra i volti più noti della scena politica contemporanea.

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