I percorsi non presentano difficoltà tecniche (nessuna ferrata, nessun sentiero esposto, dislivelli generalmente contenuti) ma richiedono impegno per la lunghezza delle tappe.
La “filosofia” del Cammino delle Dolomiti si richiama esplicitamente al famoso Cammino di Santiago de Compostela, in Spagna. Le trenta tappe del Cammino delle Dolomiti mettono in relazione i principali luoghi della fede in provincia di Belluno, dal millenario Santuario dei santi Vittore e Corona a Feltre (inizio e fine del grande anello del Cammino, scrigno di storia e di arte) alle chiesette dei villaggi d’alta quota ormai quasi abbandonati, ai “capitelli” lungo le strade, ai tantissimi crocifissi di legno che costellano i pascoli delle Dolomiti, alla monumentale chiesa che ricorda il disastro del Vajont a Longarone.
Lungo il Cammino delle Dolomiti, il viandante “ascolta” l’ambiente che lo circonda, in un paesaggio naturale di eccezionale bellezza, e misura con il ritmo dei propri passi la dimensione più vera del vivere in montagna. Lontano dalle grandi arterie di comunicazione del fondovalle, frequentate dal turismo “mordi e fuggi”, chi sceglie il Cammino delle Dolomiti incontra l’uomo e la sua storia, e trova continue occasioni per “pensarsi” e “ritrovarsi”.
Belluno: vedi anche
Il Cammino interseca i luoghi di quattro pontefici: tocca Canale d’Agordo paese natale di papa Giovanni Paolo I, Lorenzago di Cadore sede dei soggiorni estivi dei Papi Giovanni Paolo II e Benedetto XVI, Belluno luogo di nascita di Papa Gregorio XVI.
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