Suoni di campanacci, mucche inghirlandate, contadini e figuranti in costume, musiche e specialità gastronomiche tirolesi.
Tutti gli anni, a metà ottobre, a Riva di Tures, in Alto Adige, si organizza una delle feste della transumanza più belle e partecipate dell’arco alpino, che diventa non solo momento di ringraziamento per il buon andamento dell’alpeggio estivo, ma anche l’occasione per far conoscere una valle intatta, piena di cose buone e genuine, che gli stessi contadini producono e vendono nelle loro piccole botteghe e nei colorati mercatini.
Alla mezza si sentono i primi campanacci e subito dopo compaiono le mucche, una dietro l’altra in fila indiana, con le mammelle gonfie di latte e il gruppetto di contadini in costume, che le accompagna. Nonostante siano in marcia da ore e la strada che scende dai pascoli alti sia impervia, non è difficile cogliere sui loro volti contentezza e soddisfazione. L’estate è filata liscia, non ci sono state perdite tra il bestiame e adesso che il freddo comincia a pizzicare, è ora di tornare a valle per festeggiare e ricoverare i bovini nelle stalle. Per questo, tutti gli anni, alla metà di ottobre, a Riva di Tures, tranquillo e pittoresco paesino nelle valli Tures-Aurina, in Alto Adige, si tiene una magnifica Festa della transumanza, che vede protagonisti non solo mucche, allevatori e figuranti in costume, ma anche il pubblico, che fin dalle prime ore del mattino si assiepa numeroso lungo il percorso di sfilata e affolla gli stand gastronomici allestiti sulla spianata sotto il paese. L’apertura del corteo è fissata per le 13, c’è giusto il tempo di bardare la regina (la mucca più bella e con il “portamento” migliore) e condurla ai nastri di partenza. Hans Mairhofer, un allevatore della zona, raduna il bestiame nel prato dietro la chiesa e, aiutato dalla moglie Annemari, pone sul capo della sua Sabine, una splendida regina dal manto chiaro di quasi dieci anni, un sontuoso diadema fatto con nastri, lustrini, perline, piume colorate, scritte e motivi simbolici. A chi si avvicina incuriosito offre amichevolmente un bicchierino di acquavite e gli immancabili topfnudeln, le tradizionali palline di morbida pasta fritta. Sabine è quasi pronta, manca solo il nastro bianco e rosso, che Hans le fa scorrere sotto la pancia e le annoda in un bel fiocco sul dorso, per far sapere a tutti che l’alpeggio è andato bene e si ringrazia la buona sorte.
Alle 13, il segnale d’inizio viene dal potente schiocco di frusta dei Goaslschnella, il gruppo dei frustatori alpini di Terento. Stretti tra due ali di folla, mucche e allevatori scendono trionfalmente in paese e, tra un gruppo e l’altro, si inserisce lo spettacolo dei figuranti, che, trasportati su carretti, rievocano scene tradizionali di vita contadina: nonnine che filano la lana, pastorelli che coccolano agnellini e caprette, massaie che fanno il bucato in vecchi mastelli, uomini che intagliano il legno e anziani che fumano la pipa nelle loro calde stuben. Un amarcord d’alta quota, che riscalda l’atmosfera e galvanizza tutti, valligiani e turisti. Terminata la sfilata, il bestiame viene fatto riposare nei prati attorno agli stand e gli allevatori si concedono il meritato ristoro con le specialità locali: gerstesuppe (zuppa d’orzo), speck, wurstel e salsicce affumicate, l’immancabile graukase (il formaggio grigio, simbolo delle valli), tirtlan (frittelle ripiene di ricotta e spinaci), kirschtakrapfen, enormi krapfen fritti; c’è anche chi prepara il melchamus, tipico piatto della vita in malga, a base di farina, latte e burro. Sotto il grande tendone si assiste intanto a una piacevole staffetta musicale: l’orchestrina tirolese, che ha attaccato a metà mattina, lascia il posto ai componenti la Banda di Campo Tures, che, nel loro impeccabile costume rosso, bianco e nero, intonano i motivi tradizionali e accompagnano la kermesse alle battute finali. Quella di Riva non è, naturalmente, l’unica festa della transumanza nel comprensorio; tra settembre e la fine di ottobre, se ne tengono altre a S.Giacomo, Villa Ottone, Molini di Tures, S.Pietro, Rio Bianco.
Ringraziare il cielo per il buon andamento dell’alpeggio è un rito tanto antico quanto inossidabile ed è anche l’occasione per esaltare le usanze dei contadini, che, proprio in questi anni, hanno assunto un ruolo sempre più attivo nella promozione delle loro valli. Tra le tante, accattivanti iniziative, vale infatti la pena segnalare quella dei mercatini e delle botteghe tipiche allestite presso masi e fattorie. Spazi piccoli, ma pieni di cose buone, curiose e talvolta anche rare, che vengono gestiti dagli stessi produttori e che, per il consumatore, sono garanzia di qualità e genuinità. <>. Scendendo da Riva, la strada panoramica serpeggia tra alcuni degli angoli più belli del Parco Naturale Vedrette di Ries, mosso da vette, boschi e spettacolari cascate. Nella vicina Caminata, si annida il caldo negozietto con laboratorio di Helene Brusa, una signora dai modi aperti e cordiali, che, con la lana delle sue pecore di razza bianca alpina, confeziona splendidi maglioni, cardigan, sciarpe, berretti, tappeti e trapunte, e mostra con orgoglio le sue antiche macchine e l’intero processo di lavorazione. Proseguendo verso Campo Tures, la valle schiude il suo profilo più ampio e pettinato, un’ordinata geometria di campi e radure annuncia che il capoluogo dista solo pochi chilometri. Proprio sulla strada, spunta il Lahnerhof, il maso della famiglia Fruch, dal cui forno a legna si sprigiona un irresistibile profumo di pane di segala appena sfornato. Ad accogliere avventori e curiosi è Martina Fruch, che, oltre a cereali, patate, verdura e frutta biologici, propone anche le sue squisite marmellate, sciroppi di frutta e prugne sciroppate. Alle porte del paese, ce anche il Peintenhof, la fattoria della famiglia Moser, dove Peter, uno dei figli, alleva manzi del Pinzgau, mucche di razze diverse, come la pregiata Sprinzen della Pusteria, vitelli e maiali, che macella in proprio e vende direttamente le carni, aiutato dalla moglie Angelica e dalla sorella Hildegard. Eccellenti sono anche le salsicce e lo speck affumicato e stagionato con metodo tradizionale.
Campo Tures, al centro di un’arcaica piana alluvionale, è un paesino con atmosfere rilassanti, piacevoli architetture gotiche e negozietti pieni di cose buone e curiose. Anche se poco battuto dal turismo di massa, vanta monumenti di tutto rispetto, come il possente castello medievale in pietra grigia, che sovrasta l’abitato o la Parrocchiale quattrocentesca, che custodisce un pregevole museo di arte sacra. Tra gli appuntamenti settimanali, ce’ il Mercatino dei Contadini, in cui si possono trovare prodotti locali particolari: la famiglia Oberhollenzer del maso Hochgruber, a Selva dei Molini, propone, per es., la pasta secca al sangue di maiale, che, una volta cotta, viene passata in padella con burro ed erba cipollina e accompagnata da una spolverata di formaggio grigio molto stagionato. Ottimi anche l’aceto di mele, i formaggi da spalmare, gli sciroppi di mirtillo e sambuco e i tirtlan ripieni di patate, spinaci, crauti o ricotta. Dal maso Wiesemann arrivano invece frutta e verdure biologiche, gustosi krapfen ai semi di papavero, fiori di tiglio per infusi, ghirlande di fieno, centritavola di fiori secchi e molto altro. Mentre Peter Feichter, un eclettico agricoltore di Lutago, confeziona sotto gli occhi dei passanti colorate babbucce in caldo feltro. In questa valle si concentra una notevole e variegata produzione di formaggi; tutti gli anni, a febbraio, proprio Campo Tures ospita un affollato e prestigioso Festival del Formaggio, che fa conoscere le diverse specialità, molte delle quali prodotte nei masi della zona. Uno di questi è il Knollhof, nella vicina Lappago, dove Hilde Niederkofler propone yogurt naturale, burro, ricotta acida e Graukase, il tipico formaggio grigio dall’impasto povero di grassi, ottenuto con un processo di cagliatura naturale e tradizionalmente consumato con olio, aceto e cipolla fresca tagliata a fettine.
A Selva dei Molini, una frazione di Campo Tures incorniciata dai boschi e vegliata dalle cime ardite del versante meridionale delle Alpi dello Zillertal, la famiglia Steiner del maso Eggermairhof produce invece lo Steiner Zwerg, un formaggio morbido e gustoso, pronto al consumo dopo quattro settimane, e una serie di formaggelle fresche aromatizzate al fieno, all’ortica, alle erbe dell’orto, al pepe e alle noci. Dalla fondovalle si può puntare al versante occidentale del comprensorio, che prende il nome di Valle Aurina e apre scorci di intrigante bellezza. Tra i paesini di Lutago e San Giovanni, su una piccola costa soleggiata, spunta l’antico maso della famiglia Leiter, il Getzlechenhof, circondato da un ettaro di terreno, sul quale la signora Dora e il marito Franz coltivano erbe e piante officinali.
Dora è diventata una profonda conoscitrice delle virtù di malva, calendula, melissa, menta e anche della rosa damascena, dai cui petali si ricavano olii ed essenze profumatissimi. Le coltiva con amore e con metodo biologico, le raccoglie a mano quando la luna lo consiglia, le fa essiccare nell’apposito laboratorio e le confeziona in accattivanti pacchettini, che mette in vendita nel negozietto. Un’ultima tappa le botteghe contadine la riservano a Predoi, quasi al capolinea della valle, un paesino noto fin dall’antichità per le miniere di rame, che ne monopolizzarono la vita fino alla fine dell’800. Affacciato sulla strada c’è il Wassererhof della famiglia Innerbickler, dove la signora Paula confeziona da oltre quarant’anni splendidi pizzi al tombolo, antica lavorazione tipica, che salvò molte famiglie dalla miseria, quando la miniera chiuse i battenti, e prepara profumati sciroppi e confetture con la frutta del podere, nonché un insolito quanto ottimo miele di dente di leone, ottenuto dalla bollitura dei fiori in poca acqua e dal filtraggio del composto.
ACQUISTI
1 Lahnerhof – Fam.Fruh Caminata 26, Campo Tures (Bz), tel. 0474.678229
2 Helene’s lavorazione di lana Caminata 2, Campo Tures (Bz), tel.0474.679581
3 Peintenhof- Fam. Moser Parrocchia 25, Campo Tures (Bz), tel.347.5410134, la macelleria è aperta solo il sabato.
4 Mercatino dei Contadini tutti i giovedì, dalle 15 alle 18, al Centro Tubris di Campo Tures (Bz), informazioni presso il locale ufficio turistico tel. 0474.678076.
5 Eggermairhof – Fam.Steiner Selva dei Molini (Bz), tel. 0474.653205
6 Knollhof- Hilde Niederkofler Lappago/Selva dei Molini (Bz), tel.0474.685003
7 Getzlechenhof – Fam. Leiter San Giovanni in Valle Aurina (Bz), tel.0474.671205
8 Wassererhof-Fam. Innerbichler Predoi (Bz), tel. 0474.654235
PARTIRE
IN AEREO L’aeroporto più vicino è Bolzano a circa 100 km.
IN TRENO La stazione ferroviaria più comoda è Brunico, da dove partono i bus per la valle (corse a ogni ora).
IN AUTO Le Valli Tures-Aurina sono raggiungibili con l’autostrada del Brennero A22. All’uscita di Bressanone si imbocca la Val Pusteria e poco prima di Brunico, si segue l’indicazione Brunico Ovest e i successivi cartelli Valli Tures-Aurina o Falzes.
IN CAMPER Presso la piscina naturale di Campo Tures, tel.0474.678257 c’è un parcheggio attrezzato con servizi.
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