Da Catania a Taormina, itinerario ai piedi dell’Etna

Catania è la città di Vincenzo Bellini, che guarda il cono solenne dell'Etna e che può diventare un comodo punto di partenza per risalire il litorale fino a Taormina.

Veduta di Catania
Veduta di Catania

Greca e romana, araba e bizantina, normanna, sveva e spagnola, Catania vanta un fitto e interessante corredo di monumenti.

A cominciare dal teatro, dall’Odeon e dall’anfiteatro di epoca romana; dal duecentesco Castello Ursino a pianta quadrata, munito di magnifiche torri e sede delle ricche collezioni del Museo Comunale.

Molti sono gli edifici barocchi, che si affacciano su strade e piazze eleganti: la Cattedrale, con una fastosa facciata a due ordini (1736) e parti dell’originaria chiesa mediavale; le chiese di Sant’Agata, coperta da una grande e spettacolare cupola, e quelle di San Benedetto, San Giuliano, San Francesco, San Nicolò, la stessa Collegiata: autentiche gemme del cosiddetto barocco catanese. Da non mancare, anche una tappa alle case-museo di Vincenzo Bellini e Giovanni Verga, i due figli più illustri di questa città, ricche di molti, suggestivi cimeli. Risalendo la costa ionica, ci si imbatte in tre delle nove Aci che costellano il territorio di catania. La prima è Acicastello, a un tiro di schioppo dal capoluogo, col suo bel borgo medievale dominato dal castello normanno e la baia mossa dai faraglioni e dalla isole dei Ciclopi.

La seconda è Acitrezza, dove Verga ambientò I Malavoglia. E la terza è Acireale, ricostruita in stile barocco dopo il terremoto del 1693, che schiude tappe culturalmente interessanti, come il duomo, la Pinacoteca Zelantea e il Teatro dei Pupi. Questa fascia costiera è famosa anche per le estese coltivazioni di arance, mandarini, limoni verdelli, coi quali si preparano le marmellate di limoni e mandarini di Sicilia, frutta candita e liquori agli agrumi.

Risalendo sempre la costa, una tappa da mancare, soprattutto per i golosi, è Giarre, patria di paste alle mandorle, amaretti e dei famosi frutti di Martorana dall’impasto delicato (zucchero e mandorle pestate), con forme e colori di frutta. A una manciata di chilometri appare Taormina, adagiata su un verde terrazzo tra rocce e mare, con l’Etna sullo sfondo.

L’elegante e inconfondibile abitato di Taormina, custodisce antiche gemme architettoniche, come il Teatro Greco del III sec. a.c., ricostruito dai romani, che vi lasciarono anche l’odeon, le terme e altri edifici; i quattrocenteschi palazzi Corvaia, Ciampoli, dei Duchi di Santo Stefano, e il solenne Duomo duecentesco rifatto in stile rinascimentale.

Dopo tanto girare e visitare, il meritato relax attende poco più a sud, sulle spiagge tranquille e ottimamente attrezzate di Giardini Naxos. Quasi un invito a consacrarsi al dolce far niente e ai piaceri delle tavole locali, che non lasciano mai mancare i tradizionali ravioli ripieni di cernia, i ravioli ripieni di ricotta, gli involtini di pesce spada e altre leccornie, annaffiati dai generosi vini della fascia etnea.

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