Cosa vedere a Salve
Il nostro viaggio alla scoperta di Salve inizia con un’ indimenticabile passeggiata per le campagne tra muretti a secco e pagghiare, le tipiche costruzioni salentine che i contadini utilizzavano per lasciare gli attrezzi e per viverci con le loro famiglie d’estate. Tappa nella cappella di Santu Lasi (San Biagio) per scoprire gli affreschi bizantini e una maestosa statua del Santo in pietra leccese di pregevole fattura. E poco distante ecco la bianca masseria Santu Lasi, dipinta a calce, dove con un restauro molto rispettoso, rivive la civiltà contadina tra roseti, muretti a secco e piante grasse su siepi di pietra.
Da Torre Pali a Posto Vecchio con la più famosa Pescoluse è un susseguirsi di emozioni, dove il mare dalle mille sfumature di azzurro si coniuga alla buona tavola, alle testimonianze archeologiche della campagna e a un borgo medioevale dove il tempo sembra essersi fermato. Ma l’emozione più grande ve la regaleranno gli abitanti di Salve per la loro sincera e raffinata ospitalità.
Siti archeologici con trenino salentino
Nel Salento si possono scoprire i siti archeologici con il Trenino Salentino. E per avere una guida completa e competente sul territorio l’ideale è affidarsi agli esperti dell’Associazione Arches. Sulle spiagge poi sarà possibile seguire corsi di vela, wind surf e kite surf grazie a Local Crew e Salento Wind Finder. E per godere del mare dall’alba al tramonto la scelta è di restare in spiaggia tutto il giorno grazie ai servizi offerti dai lidi, veri e propri ristoranti e lounge bar sul mare, come Lido Ristorante La Cozza e Lido Venere a Posto Vecchio, che offrono anche musica live per indimenticabili serate.
Dopo essersi lasciati stregare dal mare, a bordo del Trenino del Salento si può partire per un’escursione nelle campagne di Salve, sulla parte jonica del Salento. Pochi sanno che proprio in prossimità del famoso lido Le Maldive del Salento c’è il dolmen più originale della Puglia: ricavato da uno scavo nella roccia è per metà confitto nel terreno e per metà volge il suo tipico lastrone-altare dei sacrifici in pietra verso il cielo, rivolto a occidente. Salendo poi sulle alture di Salve si arriva a una necropoli dove si può ammirare la tomba a tumulo più grande tra tutte quelle conosciute: è vasta 100 metri quadrati e di sicuro doveva appartenere a un clan importante fiorito 2.500 anni avanti Cristo. Attraversando la campagna si prova l’emozione di entrare in una grotta abitata sin dalla Preistoria dall’Uomo di Neanderthal 70.000 anni fa. E’ l’unica grotta preistorica visitabile del Salento e si trova in località Montani.
Salve, borgo autentico d’Italia
Il sole cala all’orizzonte, la campagna e il mare si tingono di arancione. E’ l’ora di rientrare a Salve per esplorare il borgo di Salve. Entrato a far parte dei Borghi autentici d’Italia a Salve il tempo sembra essersi fermato. L’escursione parte da Borgo Terra, il borgo medioevale dove le stradine si incrociano perfettamente e dove vi sorprenderà la bellezza di Palazzo Montano, una casa a torre del 1563, splendidamente restaurata. Borgo Terra divide le due piazze, l’una religiosa e l’altra politica della città. Sulla piazza religiosa si affacciano la Chiesa Madre e Palazzo Ramirez, che, di proprietà comunale, ospita l’Ufficio Informazioni turistiche, la Biblioteca e viene utilizzato come contenitore culturale per grandi e piccoli eventi.
Nel Palazzo Ramirez, grazie al Laboratorio urbano giovanile, alcuni giovani hanno dato vita a piccole grandi idee imprenditoriali che rimettono in moto la tradizione: Silvia Dongiovanni, dopo aver lavorato a Milano e a Parigi nel campo della moda, è rientrata alla base, dando vita ad una maison di moda con il marchio Ground Ground che valorizza stoffe bio e i colori della terra, Andrea De Simeis produce carta partendo da fibre naturali come il fico d’india, il fico e il gelso. Melissa Calo’dell’Associazione Arches propone tessuti in telaio, lavorati rigorosamente a mano e dipinti con colori naturali.
La Chiesa Madre, la cui prima costruzione risale al Medioevo, è stata rifatta più volte dopo essere stata colpita dal terremoto del 1743. Nel 1938 crollò la volta. Ma la chiesa è risorta più bella che mai, tra altari barocchi, stucchi settecenteschi e dipinti delle migliori scuole pittoriche. Tanto sfarzo è espressione della ricca proprietà terriera che aveva nell’olio d’oliva il suo oro. Infatti poco distante dalla chiesa si trova il frantoio ipogeo dove veniva estratto l’olio destinato ad illuminare le vie e le piazze di tutta Europa, Londra in primis. I salentini erano gli sceicchi di una volta. Ecco quindi le ricche chiese e i palazzi gentilizi dalle eleganti forme e i giardini segreti.
La musica dell’organo più antico di Puglia, costruito nel 1628 e arrivato a noi nella sua struttura originaria vi affascinerà. A Salve infatti vengono spesso organizzati concerti d’organo per valorizzare questo inestimabile tesoro, custodito nella chiesa madre. Tra i fregi spicca il bassorilievo di un sacerdote buono, santificato dai fedeli: Alessandro Cardone che si spogliava letteralmente dei suoi vestiti se per strada incontrava un povero.
Avvolto da un fascino metafisico troviamo il Santuario di Santa Marina, nella frazione di Ruggiano. La sua facciata si infiamma di arancione e di rosso al tramonto. Siamo sulla via dei pellegrinaggi che facevano tappa a Ruggiano e a Leuca Piccola prima di arrivare al santuario dove finiva il mondo (di Santa Maria de Finibus Terrae). Accanto al Santuario c’è il pozzo dove i pellegrini attingevano la preziosa acqua e la foresteria dove trascorrevano la notte. Al Santuario è legata la devozione per Santa Marina di Bitinia, che protegge il fegato e come in un culto ancestrale gli abitanti della zona la invocavano quando vedono sorgere all’orizzonte l’arcobaleno.
Nel Salento, l’Oriente e l’Occidente si fondono armoniosamente. Lo si legge nella cultura poliedrica dei salentini, nei fregi delle case e nello sguardo di San Nicola, il Santo orientale venerato anche a Salve la quarta domenica di maggio. La sua statua in legno ha una particolarità: gli occhi sono l’uno azzurro e l’altro verde, simbolo dell’Oriente e dell’Occidente che nel Salento hanno una sola anima e si fondono armoniosamente.
Salve: vedi anche
Le Maldive del Salento
A Marine di Salve sulla costa jonica del Salento, ad appena 15 chilometri da Santa Maria di Leuca e a trenta da Gallipoli, si trovano le spiagge Maldive d’Italia. Sono stati giornalisti, opinion leader e viaggiatori a mettere quest appellativo a questo tratto di spiaggia salentina, dopo aver apprezzato la bellezza dei luoghi, i colori del mare e della sabbia, dove spesso sventola la bandiera BLU.
Tra le più prestigiose copertine ricordiamo la cover che l’anno scorso MarcoPolo ha dedicato a queste località definendole le Maldive d’Italia, con una strepitosa e sexy Laura Barriales in topless sullo sfondo di un mare azzurro e frizzante.
Tutto è nato da un’idea imprenditoriale suggerita dagli stessi clienti al titolare di un lido che ha ribattezzato il suo stabilimento balneare le Maldive del Salento.
Le Grotte di Leuca
Per non farsi mancare proprio nulla c’è anche la possibilità di fare un’escursione in barca alla scoperta della costa e delle vicine grotte di Leuca con Noleggio Nettuno ed Escursioni Nemo. Sullo Jonio vi sorprenderanno la Grotta delle Tre Porte, simbolo di tutte le grotte di Leuca, la Grotta del Diavolo, la Grotta dell’Amore che si infiamma di rosso al tramonto. Sull’Adriatico da non perdere una puntata alla Grotta Cattedrale con il batacchio tipico di una campana, la Grotta del Soffio e la Grotta del Laghetto al Ciolo che custodisce un lago di acqua ghiacciata raggiungibile solo per uno stretto cunicolo e a piedi.
Dove dormire
Gli hotel, affittacamere, case vacanze dove dormire nel Salento.
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