
La Schola Saxonum fu concepita dal re come una sorta di centro di accoglienza per i suoi connazionali, che ogni anno giungevano a Roma in pellegrinaggio per far visita alla tomba di San Pietro. L’intero complesso venne ricostruito nel 1198, nel periodo del papato di Innocenzo III, da Marchionne D’Arezzo.
I lavori di ricostruzione furono necessari in seguito agli incendi e ai saccheggi che danneggiarono gravemente le strutture del complesso. Il Papa decise di incaricare l’Ordine degli Ospedalieri di Santo Spirito di fondare una sorta di ospedale per ospitare poveri, infermi e protetti, cioè tutti quei bambini abbandonati dalle madri. Durante gli anni compresi tra il 1471 e il 1478, il complesso fu in parte rifatto e ampliato, seguendo il progetto dell’architetto Baccio Pontelli, per volontà di Papa Sisto IV. Il ciclo di affreschi che interessa la Corsia Sistina si deve all’iniziativa di Sisto IV e raffigura la storia dell’antico ospedale e la rifondazione sistina.
La Corsia Sistina è divisa in due da un tiburio ottagonale e conserva al suo interno un altare attribuito al Palladio e un dipinto di Carlo Maratta. Durante il pontificato di Pio V, il complesso fu ulteriormente ampliato e venne disposta la costruzione del Palazzo del Commendatore, opera dell’architetto Giovanni Lippi detto Nanni di Baccio Bigio. Nell’Ottocento, le due ali che costituisco la Cosrsia Sistina furono chiamate Sala Lancisi e Sala Baglivi, dal nome di due noti medici.
L’ingresso è dominato da un meraviglioso portale in marmo, denominato del Paradiso e attribuito alla scuola di Andrea Bregno.