I festeggiamenti del Carnevale di Putignano, le cui origini risalirebbero al 1394, iniziano già il 26 dicembre, con la cerimonia dello scambio del cero e il caratteristico corteo mascherato della Propaggine, per concludersi il martedì grasso. I preparativi vedono la corale e appassionata partecipazione dei putignanesi e culminano nelle sfilate dei carri di cartapesta, allestiti con sapiente maestria.
A riscaldare l’atmosfera del Carnevale di Putignano, ci sono poi mascherate di gruppo, concerti bandistici, mostre fotografiche, feste e sfilate per i bambini. Il borgo antico di Putignano si trasforma in un fantasmagorico teatro a cielo aperto, sul quale si danno ritrovo artisti, musicanti e giocolieri; il tutto sotto la simpatica supervisione di Farinella (il cui nome richiama una tradizionale pietanza a base di ceci e orzo), che l’iconografia tradizionale ritraeva nell’atto di pacificare cani e gatti, in scherzoso riferimento agli abitanti di Putignano.
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Durante i lunghi festeggiamenti, tornano a vivere numerose tradizioni antiche, come quella dei “jos’r”, locali tipici (cantine e sottani) del centro storico, in cui il popolo si divertiva allestendo banchetti e sfrenati balli in maschera. L’intera kermesse si conclude la sera del martedì grasso, con la cosiddetta Campana dei Maccheroni (usanza antica pure questa), quando la campana della chiesa batte 365 rintocchi, per ricordare la fine della festa e l’ingresso nel periodo quaresimale. Sono gli ultimi momenti per ballare, bere, mangiare, prima dell’ingresso in un periodo di digiuno e sobrietà.
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