
Uno dei monumenti più importanti della storia di Roma è certamente il Carcere mamertino, dove l’agiografia cristiana vuole reclusi in epoca neroniana gli apostoli Pietro e Paolo. La sua apertura vuole restituire il naturale rapporto di questo monumento con la Piazza del Foro Romano (Comizio) e l’area del Campidoglio.
Originariamente parte del Foro Romano, oggi coperto dalle fondazioni della chiesa di S. Giuseppe dei Falegnami (XVI -XVII secolo), il complesso è formato da due ambienti sovrapposti: in basso il “Tullianum”, luogo di culto a forma circolare risalente all’epoca arcaica e legato a una fonte sotterranea, al livello superiore il “Career” di pianta trapezoidale costruito in epoca repubblicana (IV-II secolo a. C), e ricordato dalle fonti antiche come luogo di reclusione per i nemici pubblici dello Stato Romano in attesa di essere giustiziati.
Intorno al VII secolo d.C. diviene luogo di culto legato alle figure degli apostoli Pietro e Paolo. I dipinti di IX-XIV secolo rimessi in luce durante i restauri nel Carcere sono il primo documento storico-artistico da riferire alla Chiesa di San Pietro in Carcere.
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