L’Arcipelago è composto da sette isole, originate, secondo una leggenda, dalla collana di perle della Dea Venere. Ogni isola del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano merita una visita, per godere dei profumi della vegetazione mediterranea (ginepro, mirto, lavanda e rosmarino in particolare) e della fauna selvatica (uccelli migratori, conigli selvatici, martora, cinghiale maremmano). Le distese d’acqua trasparenti, invece, ospitano diversi cetacei come il delfino, il capodoglio o la balenottera.
Come raggiungere l’Arcipelago Toscano?
Le isole dell’Arcipelago Toscano possono essere raggiunte prendendo un traghetto, come quelli prenotabili su traghettilines. Per l’Isola del Giglio e Giannutri i traghetti partono da Porto Santo Stefano (GR), mentre per Capraia partono dal porto di Livorno, così come quelli per Gorgona. Per quest’ultima, però, è necessaria una prenotazione, in quanto le visite sono a numero chiuso, così come per Pianosa. Per raggiungere l’Isola d’Elba, invece, il traghetto va preso dal porto di Piombino (LI). Infine, per l’isola di Montecristo, bisogna richiedere uno speciale permesso al Corpo Forestale dello Stato di Follonica (GR) ed è necessario richiedere il suo ausilio anche per attraversarla.
Isola di Capraia
Una delle mete più esclusive della Toscana è l’Isola di Capraia, una zona selvaggia e tranquilla che non viene presa d’assalto dai turisti. Proprio per questo motivo, è la meta adatta a chi cerca relax e tranquillità senza la fretta imposta dalle altre mete turistiche, e a chi ama le attività a contatto con la natura, come le immersioni nei fondali trasparenti. Bisogna precisare, però, che non vi sono spiagge sabbiose ma solo delle calette fatte di ghiaia, a cui accedere via mare, e alcuni pontili. Tra le più belle, vi è la suggestiva cala rossa, caratterizzata da una parete rossastra che in realtà è ciò che resta del cratere del vulcano di Capraia. L’unica stradina dell’isola, percorribile a bordo di una navetta, conduce al centro abitato situato 500 metri sopra al porto, dove risiedono i 400 abitanti, che di solito trascorrono nella zona solamente la stagione estiva.
Toscana: vedi anche
Isola di Pianosa
Pianosa è la terza isola dell’Arcipelago Toscano per dimensione, è una zona quasi deserta, caratterizzata dalla natura rigogliosa. L’unica zona di Pianosa che può essere visitata senza l’ausilio di una guida turistica è il borgo ottocentesco, disabitato da quando l’isola fu adibita a carcere di massima sicurezza nel 1968. Qui si trovano gli edifici in stile neogotico, nonché le catacombe cristiane e i resti della villa romana di Agrippa, dove venne esiliato il nipote dell’imperatore Augusto. La villa, che comprendeva anche un teatro e le terme, e rivestita da marmo e mosaici bicolore bianchi e neri, fu riportata alla luce nell’Ottocento.
Isola di Montecristo
Se ci si trova in vacanza nell’Arcipelago Toscano bisogna visitare anche l’Isola di Montecristo, un’intera zona tutelata e disabitata, perfetta per le escursioni guidate. Il mare è incontaminato, proprio per questo è fatto divieto di balneazione e di prelievo di qualsiasi materiale geologico e/o vegetale. Dal 2019, solo 2000 persone ogni anno possono accedere all’isola, ma non nel periodo che va dal 16 aprile al 14 maggio. Gli animali che è possibile incontrare nella zona sono la capra selvatica, il discoglasso sardo, il gabbiano corso, l’aquila reale ed il corvo imperiale. Sui fondali, invece, vi sono anemoni di mare e coralli.
Commenta per primo