
Qualche giorno fa ho illustrato le preoccupazioni delle società operanti nel settore dei viaggi online circa l’acquisizione di ITA Software, da parte di Google, azienda americana proprietaria del software di biglietti aerei utilizzato dalle maggiori società del settore.
Ho anche illustrato l’iniziativa da parte di una cordata di società che hanno dato vita a FairSearch al fine di bloccare questa acquisizione. Sebbene Google rassicuri sulla bontà dell’operazione senza finalità monopolistiche nel settore, la sua credibilità non è certamente alle stelle.
Qualche giorno fa, sempre sponda statunitense, è scesa in campo anche un’associazione di consumatori preoccupata da questa acquisizione, la Consumer Reports. La motivazione è sempre la stessa, Google all’indomani di questa acquisizione potrebbe “manipolare” il mercato dei biglietti aerei. In attesa del responso del Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti che sta valutando se permettere o meno l’acquisto di ITA Software (acquisizione che costerà 700 milioni dollari alla società di Mountain View) mi aspetto nuove iniziative da parte di utenti e player del settore.
E’ evidente il tentativo di Google di cercare altre forme di business a quello attuale basato principalmente sulla pubblicità ed è altrettanto evidente che i continui e repentini cambiamenti del suo motore di ricerca a danno (spesso) di chi gli ha dato da vivere per anni (editori, società del settore e-commerce, etc.) sta facendo scendere la popolarità del motore di ricerca più noto al mondo. Almeno fino ad oggi.
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Anna, chi a dato da mangiare a chi??
Google alle migliaia di editori che non sono più capaci di fare prodotti di qualità, o il contrario? Google a centinaia di agenzie web o il contrario?
Purtroppo, come sempre, comanda il mercato. E Google ha praticamente un monopolio tra le mani. Anche se al contrario dei classici monopoli continua a innovare (quasi sempre) molto bene.
Potrei anche essere d’accordo ma c’è un problema: non amo il monopolio, in economia come in politica. Credo che la crescita a qualsiasi livello passi attraverso un processo democratico. La predominanza di Google oggi e forse di Facebook nel futuro prossimo non mi lascia dormire tranquillamente. Temo una dittatura tecnologica che potrebbe causare ancora più disastri di quelle che la storia ci ha insegnato.