Epidemia Ebola e viaggi: quali rischi? Consigli del Ministero della Salute

Cresce la paura di un'epidemia di ebola e ci si domanda quali rischi possono esserci per chi viaggia in aereo e non solo. Ecco un dichiarazioni ufficiale e i consigli del Ministero della Salute.

I timori circa la possibile diffusione dell’ebola non cessano, anzi la soglia di attenzione sta man mano crescendo in tutto il mondo.
Arriva però una nota del Ministero della Salute a fare il punto della situazione e a tranquillizzare i cittadini italiani.
Al tempo stesso anche altri organismi internazionali si sono espressi a riguardo, chiarendo quali siano i rischi per chi viaggia in aereo o comunque si sposta nelle aree a rischio.
Il Ministero della Salute fa sapere che il rischio di trasmissione del virus nel nostro paese è molto basso e comunque basterà attenersi ai seguenti consigli per potersi dire al sicuro:

  • evitare il contatto con i pazienti sintomatici e/o i loro fluidi corporei
  • evitare il contatto con cadaveri e/o fluidi corporei di pazienti deceduti
  • evitare il contatto con animali selvatici, vivi o morti, e il consumo di carne selvatica
  • lavare spesso le mani, con sapone o antisettico
  • lavare e sbucciare frutta e verdura.

Per quanto riguarda, più nello specifico, la situazione relativa ai viaggi, a fare il punto della situazione è una nota congiunta diramata dalla World Health Organization (Oms), dall’International Civil Aviation Organization (Icao), dalla World Tourism Organization (Unwto), dall’Airports Council International (Aci), dalla International Air Transport Association (Iata) e dal World Travel and Tourism Council (Wttc).
Si fa presente che il rischio di trasmissione del virus ebola durante i viaggi in aereo è basso poichè si tratta di un virus che non si diffonde per via aerea. Le fonti di contagio sono infatti i fluidi corporei, il sangue e gli stessi organi, in riferimento sia a persone che ad animali, nel caso fossero infetti.

Più in generale è bene “autosorvergliarsi” nel caso di viaggi in paesi a rischio: se nell’arco dei 21 giorni seguenti il rientro in Italia ci si dovesse accorgere di anomalie, sarà bene rivolgersi al personale medico. In particolare si dovrà fare attenzione a febbre, debolezza, dolori muscolari e mal di gola, seguiti da vomito, diarrea,eruzione cutanea.
Dal Ministero della Salute si fa infine sapere che in Italia si dispone di un laboratorio di livello 4 (BSL4) presso l’Istituto Nazionale per le Malattie Infettive “L. Spallanzani” di Roma. Nello stesso Istituto vi sono stanze di ricovero ad alto isolamento, esattamente come presso l’Ospedale Sacco di Milano. Pronto anche un piano per il trasporto di contagiati.

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