Proprio Copenaghen ospiterà, nel dicembre 2009, il Summit ONU sul Clima www.copenhagenclimacouncil.com , un appuntamento importantissimo, che vedrà oltre 10mila partecipanti da 170 Paesi e siglerà l’avvio di un nuovo corso internazionale sul clima. Obiettivo di fondo, secondo il ministro dell’ambiente danese, Connie Hedegaard, è quello di ridurre significativamente l’incidenza planetaria di anidride carbonica dopo il 2012, quando non sarà più in vigore il protocollo di Kyoto.
Intanto, da buoni ecologisti, i danesi danno il buon esempio. Circa il 75% di loro possiede una bicicletta e almeno la metà la usa regolarmente. Nei centri urbani solo il 30% degli abitanti utilizza l’automobile; il resto cammina, va in bici, prende il treno e altri mezzi pubblici.
Anche il paesaggio è buon testimone di questo stile di vita: al posto di mastodontiche centrali e piloni dell’alta tensione, svettano instancabili mulini a vento, incorniciati da campi gialli di colza e dal blu delle insenature. Grazie ai miglioramenti della tecnologia delle turbine, l’energia eolica soddisfa ormai circa il 20% del fabbisogno nazionale e nel 2015 potrebbe arrivare al 35%.
Ma la Danimarca è all’avanguardia anche in fatto di energia solare. Sulla splendida isola di Ærø a sud della Fionia, è stato creato il più grande sistema di pannelli solari del mondo. Se si visita un eco-villaggio, si scopre, che questo tipo di energia è una delle risorse più comuni, nelle case danesi per avere l’acqua calda al mattino. Gli alloggi sono inoltre stati costruiti usando chiodi, legno e mattoni riciclati e in alcuni è stata impiegata anche la paglia. Svanholm, www.svanholm.dk , ad esempio, è, per dimensione e storia, una delle comunità ecocompatibili più interessanti. Conta circa 150 residenti e si trova nello Sjælland a tre chilometri da Skibby, non lontano da Copenaghen.
L’attenzione all’ambiente non si limita al fenomeno degli eco-villaggi: in soli 10 anni il consumo d’acqua è calato del 40% (molti riciclano l’acqua piovana per uso agricolo); i coltivatori usano sempre meno diserbanti e pesticidi; le industrie hanno adottato politiche ambientali consapevoli e la quantità di prodotti con etichetta ecologica è in aumento anno dopo anno. L’ecologia è diventata insomma parte integrante della quotidianità danese.
La tendenza non è difforme anche nel settore turistico. Sono sempre di più gli alberghi, i villaggi vacanze, i campeggi, le locande e gli ostelli, che possono fregiarsi del marchio di qualità “La Chiave Verde” www.green-key.org , che certifica il rispetto di ben 55 parametri ambientali. Anche il soggiorno in fattoria è una forma di vacanza verde: in molte località è possibile visitare aziende agricole, che praticano sistemi di allevamento e coltivazione biologici e magari assaggiare i prodotti venduti nel vicino mercatino.
E che dire della limpidezza delle acque? Quest’anno, ben 216 spiagge e 75 porticcioli sventolano con orgoglio la Bandiera Blu, sinonimo di pulizia e alta qualità dei servizi.
A Copenaghen, si può persino fare una nuotata nella zona del porto. Vicino alla Fisketorvet, elegante via dello shopping, si trova il Copencabana, uno dei bagni portuali, aperti dalla prima settimana di giugno alla prima di settembre. Un altro si trova invece a Islands Brygge, aun centinaio di metri dal ponte Langebro. A dieci chilometri dal centro, si trova invece il Køge Bugt Strandpark, sette chilometri di spiaggia pubblica, mossi da dune sabbiose, lagune appartate e piste ciclabili. Un’altra spiaggia artificiale, ancora più vicina al centro è Strandpark Amager, dove è possibile affittare una canoa, fare un picnic o una grigliata con gli amici.
Ma la palma di città verde non spetta solo a Copenaghen: Aalborg nello Jutland settentrionale è un centro in forte crescita, nonostante i temi dell’ambiente e della sostenibilità rimangano fattori chiave del suo progresso. Oltre a un accogliente centro storico, con stradine e case antiche, musei e ottimi ristoranti, a solo mezz’ora di macchina, i turisti trovano l’oasi di Lille Vildmose, la “piccola palude selvaggia”, popolata da daini rossi, aquile reali, volpi e cinghiali.
Nello Jutland, c’è anche Århus, seconda città danese, che, a sud, in parallelo alla costa, schiude le foreste di Marselisborg, dove sonnecchia l’omonimo castello. Suggestiva anche l’area che costeggia il lago Brabrand, a ovest, mossa da boschi di salici e canneti, dove vive una folta colonia di uccelli. Il posto ideale per gli amanti del bird-watching.