“easyJet è contraria a qualsiasi rincaro approvato al di fuori della strada istituzionale del contratto di programma. Soluzioni temporanee ed artificiali come quella degli “aumenti-ponte”, nelle more dell’approvazione dei contratti di programma sottoposti all’ENAC, si pongono al di fuori del circolo virtuoso di una necessaria consultazione su investimenti proposti, piani dei ritorni contro gli investimenti aeroportuali e della conseguente modifica delle tariffe aeroportuali.
In particolare, i rincari all’esame del CIPE, porranno tali e tanti vincoli sia agli aeroporti che alle linee aeree, che l’intero processo di applicazione rischia di trasformarsi in una bolla di sapone.
Non si capisce, infine, perché i contribuenti-passeggeri italiani siano chiamati a pagare quello che sarebbe un assegno in bianco agli aeroporti, visto che gli investimenti non sarebbero immediatamente visibili e/o realizzati.
L’esigenza degli aeroporti italiani, in tempi di crisi evidenti per l’Aviazione, e’ casomai quella di consolidare il traffico aereo e, magari, di promuoverlo attraverso l’applicazioni di misure incentivanti per le linee aeree.
Agli investimenti si potrà pensare quando la nuvola nera del vulcano islandese sarà un lontano ricordo e una volta che ENAC e autorità competenti avranno effettivamente avuto il tempo necessario a valutare a fondo le varie proposte emesse dagli aeroporti coinvolti nella procedura del Contratto di Programma”.
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