La storia di Pienza, cittadina della Toscana di 2.000 abitanti in provincia di Siena, fra la Val d’Orcia e la Valdichiana, inizia nel 1462 quando il papa Pio II, al secolo Enea Silvio Piccolomini, dopo essersi fermato nella nativa Corsignano durate un viaggio a Mantova ed essere rimasto sfavorevolmente colpito dal suo aspetto povero e degradato, decide di trasformare la città e di edificarvi la sua residenza estiva.
Per fare ciò affida l’incarico a Bernardo Rossellino, architetto seguace di Leon Battista Alberti.
Ecco cose 10 da fare e vedere a Pienza, patrimonio dell’umanità UNESCO.
1 La città ideale rinascimentale
Leon Battista Alberti fu uno dei teorici della città ideale rinascimentale, la cui caratteristica principale era l’organizzazione dello spazio in base a principi ideali di equilibrio, funzionalità e ordine razionale. La Pienza di Rossellino rappresenta una delle prime applicazioni di questi principi. Sebbene i lavori siano durati solamente fino al 1464, anno della morte sia del papa che dell’architetto, l’opera ha un suo senso compiuto e non ha subito variazioni fino ai giorni nostri.
Rossellino lascia immutata la struttura delle viuzze medievali laterali, ma definisce nettamente l’impianto urbanistico con una strada centrale, l’attuale Corso Rossellino, che collega le due porte della città, la Porta del Giglio e la Porta al Prado. In quest’occasione, l’intera cinta muraria viene ricostruita. Il centro del borgo è la Piazza Pio II, dove sorgono la Cattedrale e i principali palazzi cittadini.
2 Edifici medioevali
Circa quaranta edifici medievali pubblici e privati vengono ristrutturati o sostituiti, conferendo un’omogeneità stilistica diffusa: vengono infatti interessate da questo intervento le residenze cardinalizie, ma anche 12 palazzi di abitazioni per il popolo situati vicino alle mura nella zona della Porta del Giglio.
La visione unitaria del progetto è evidente: le prospettive create dall’impianto viario e dalle linee delle strade lastricate che si integrano ordinatamente con le linee verticali dei palazzi rendono l’insieme particolarmente armonioso. Pur nella differenza di aspetto dei vari edifici, l’impronta stilistica rinascimentale è palese e rimpiazza completamente quella medievale. Infine, e ancora una volta secondo i parametri della città ideale, vengono aperti degli spazi visuali, come il portico di Palazzo Piccolomini, che mettono in relazione la città con l’ambiente circostante.
3 Piazza Pio II
Il centro di Pienza, si è detto, è la Piazza Pio II, adiacente alla via principale. La sua forma trapezoidale nasce dall’esigenza di collocare i principali edifici della città in uno spazio ristretto, rispettando l’asse viario e controbilanciando allo stesso tempo la convergenza prospettica delle linee degli edifici verso l’orizzonte. Le prospettive sono ulteriormente enfatizzate dalla pavimentazione, in cotto suddiviso da listoni di travertino, a formare una sorta di reticolato.
4 Cattedrale di Pienza
La Cattedrale di Pienza occupa una posizione scenografica nella piazza. Il suo aspetto esterno è rinascimentale e richiama lo stile di Leon Battista Alberti. Sul timpano domina l’emblema della Santa Sede e della famiglia Piccolomini. Poiché Pio II subiva il fascino delle Hallenkirchen tedesche e dell’opera di alcuni intellettuali come Nicola Cusano, l’interno della Cattedrale presenta diversi riferimenti allo stile gotico germanico; il più evidente è rappresentato dalle vetrate. Infine, vi si possono ammirare anche pregevoli pitture di artisti senesi come il Vecchietta, Matteo di Giovanni e Sano di Pietro.
5 Palazzo Piccolomini
A destra della Cattedrale si trova la residenza del papa, Palazzo Piccolomini. Ispirato al fiorentino Palazzo Ruccellai, opera dell’Alberti, presenta un esterno in pietra lavorata a bugnato liscio. L’elemento più suggestivo dell’edificio è il giardino pensile, delimitato da una facciata con tre ordini di arcate, ed aperto sulla Val d’Orcia. Il giardino vero e proprio, ripartito geometricamente mediante aiuole rettangolari, funge da tramite fra architettura e natura, integrando armonicamente queste due entità. Il primo piano del Palazzo Piccolomini è aperto al pubblico come museo. Esso testimonia con arredi d’epoca come la storia di Pienza sia strettamente legata alla famiglia Piccolomini.
6 Palazzo Comunale o Palazzo Pretorio
Di fronte alla Cattedrale sorge il Palazzo Comunale (o Palazzo Pretorio) con un portico al pianterreno e una robusta torre merlata, tipica della tradizione senese e fiorentina.
7 Palazzo Vescovile o Palazzo Borgia
Di fronte al Palazzo Piccolomini, invece, si possono ammirare il Palazzo Vescovile (noto anche come Palazzo Borgia in quanto il papa lo donò al cardinale Rodrigo Borgia) e la Casa dei Canonici, attualmente sede del Museo della Cattedrale.
8 Museo diocesano d’arte sacra di Pienza
Il museo diocesano d’arte sacra di Pienza è nato all’inizio del Novecento come Museo della Cattedrale per esporre, nella casa dei canonici, opere provenienti dal Tesoro della cattedrale. E’ stato riaperto il 7 maggio 1998 come museo diocesano.
9 Museo Tepotratos di Monticchiello, Pienza
La lunga storia del Teatro Povero di Monticchiello, maturata in oltre quarant’anni di attività, ha dato vita alla particolarissima struttura di TEPOTRATOS: installazioni artistico-museali attraverso la quale non solo il teatro tradizionale, ma anche il mondo e la cultura contadina che lo hanno generato cercando di proiettarsi verso il futuro. Questo è il senso della grande quercia rovesciata, con le radici al cielo, posta al centro dell’allestimento. E’ così che la tradizione e il progresso, realtà cronologicamente e culturalmente distanti, si fondono in uno spettacolo interattivo e multimediale, dove la tecnologia moderna, le arti e l’artigianato, diventano il vincolo con cui quel mondo passato si avvicina allo spettacolo di oggi. Dai microchip sgorgano i canti dei maggiaioli e quelli del bruscello, prendono vita i filmati del Teatro Povero, delle befanate , delle fiaccole, del Sega la vecchia….l’artigianato contadino e una vasta raccolta di vecchi strumenti di lavoro. Di quel lavoro si incontrano, con opere d’arte, raffinate sculture che ci parlano dei cambiamenti sopravvenuti in queste terre che che erano e in buona parte ancora sono indissolubilmente legate a generazioni di agricoltori. Testimonianza di questo legame è la struttura stessa in cui sorge TEPOTRATOS, un tempo granaio della più grande fattoria che raccoglie i poderi a Monticchiello, oggi recuperata alla comunità grazie al Teatro Povero.
10 Corso Rossellino
L’asse viario principale dello schema urbanistico di Pienza è l’attuale Corso Rossellino, lungo il quale si trovano numerosi esempi di architettura civile di pregio che recano i nomi di nobili famiglie come Ammannati, Gonzaga e Jouffroy. Lungo il Corso si affaccia anche la duecentesca chiesa di San Francesco, in sobrio stile gotico francescano. Infine, Corso Rossellino è anche la via dello shopping, con numerose botteghe di prodotti tipici locali, primo fra tutti il pecorino.
11 Cosa mangiare a Pienza
La cucina pietina è molto varia e affonda nelle tradizioni locali. Da non perdere la “bistecca alla fiorentina“, i crostini al fegato, i salumi e i formaggi del luogo, come l’arcinoto “pecorino di Pienza“. Diffusi anche, come del resto in diverse zone della Toscana, i piatti a base di selvaggina.
12 Dove dormire a Pienza
Pienza offre diverse soluzioni in fatto di ospitalità. Come nel resto della Toscana, Pienza offre sia pernottamenti in hotel e sia in strutture extra alberghiere. Dormire a Pienza può avere un costo variabile a seconda della tipologia e dell’offerta turistica.
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