Nonostante la costante espansione delle metropoli e delle aree industriali, il Vecchio Continente è ancora ricco di zone umide, dove, in primavera, si pratica il birdwatching.
Un tempo acquitrini, pantani o insalubri specchi d’acqua dolce e salmastra, queste riserve sono diventate veri e propri forzieri della natura, dove si possono osservare le più svariate specie di uccelli stanziali o migratori, senza essere visti e senza arrecare loro disturbo. Una delle più importanti e, forse, conosciute, è il Parco Regionale della Camargue, nel sud della Francia, www.parc-camargue.fr, in pieno delta del Rodano, dove vive la più nutrita colonia nidificante di fenicotteri rosa d’Europa e dove fanno sosta moltissime specie di uccelli di passo. Un sentiero lungo circa 4 km parte dal Musée de Camargue e conduce, in una singolare cornice di acquitrini e canneti, a postazioni di osservazione mimetizzate. Comodo e piacevole è anche il birdwatching dall’acqua, possibile noleggiando una barca da crociera fluviale a St.Gilles e navigando in libertà tra laghi e paludi del delta del Rodano.
Nel sud della Spagna, tra l’Oceano Atlantico e il fiume Guadalquivir, si annida il Parco Nazionale di Donana (www.turismospagnolo.it), mosso dalle marismas, paludi salmastre, che ospitano quasi tutte le specie europee di uccelli selvatici, comprese alcune rarità, come l’aquila imperiale spagnola. Un’imbarcazione parte dal pontile di San Lucas de Barrameda e risale il Guadalquivir, attraverso il parco e le zone umide popolate dall’avifauna; poco prima di la Plancia, si scende e si raggiunge a piedi l’osservatorio di Llanos de Velasquez. Sono inoltre possibili spostamenti e gite in canoa.
In Portogallo, spicca la Riserva Naturale dell’Estuario del Sado , www.visitportugal.com , disegnata da lagune, bracci di fiume, dune costiere e spiagge accoglienti. La zona è frequentata tutto l’anno da migliaia di uccelli, tra i quali la cicogna bianca, il flamingo, l’airone rosso, il falco di palude e, tra quelli migratori, le garzette e i falchi pescatori. Due gli itinerari di visita via terra, calcando sentieri e passerelle, e uno via acqua, a bordo di barche tradizionali della zona, che consente anche di spiare le lontre e una specie di tursiope presente nell’estuario del Sado.
In Germania, c’è il Parco Nazionale Muritz, www.nationalpark-mueritz.de, a ovest della regione dei laghi del Meclemburgo, dove fanno base per la cova uccelli di grandi dimensioni, che stanno diventando sempre più rari in Europa: gru, aquile di mare e falchi pescatori. Osservarli è possibile, percorrendo i numerosi sentieri della riserva, alcuni anche ciclabili. Laghetti, canali e paludi sono navigabili a bordo di canoe noleggiabili in loco, mentre gli specchi d’acqua più grandi sono attraversati da battelli a motore, sui quali si può caricare anche la bicicletta.
Il Delta del Danubio, in Romania, è la foce fluviale più gettonata dai patiti di birdwatching, www.romania.it e www.ciaoromania.com, regno di pellicani, cicogne bianche, falchi pecchiaioli, aironi rossi, bianchi e cenerini. E sui grandi alberi della foresta di Letea, nidifica anche l’aquila di mare. Escursioni e minicrociere in barca o battello consentono di muoversi nel labirinto di canali e canneti, e di osservare gli uccelli senza arrecare disturbo.
E in Italia? Tra le diverse, suggestive, zone umide, abbiamo il Lago di Massaciuccoli, www.oasilipumassaciuccoli.org, in provincia di Lucca, dove si possono osservare circa 300 specie di uccelli, tra cui trampolieri, come il totano, la pettegola, il piro piro e il tarabusino, un airone il cui canto risuona tra i fitti canneti. L’oasi LIPU si visita seguendo camminamenti a palafitta, noleggiando una canoa o un barchino elettrico o aggregandosi a una delle escursioni domenicali in battello.