Articoli di Massimo Vicinanza
Cosa vedere a Pietrapertosa e cosa fare nelle Dolomiti Lucane
A Pietrapertosa l’aria è tersa e pungente, e il suono delle campane ritma il lento scorrere delle giornate. Il paesaggio alpestre, anzi dolomitico, sembra quasi stonare con il dialetto che si parla qui, un dialetto meridionale. Siamo sui picchi delle “dolomiti lucane”, a circa 1100 metri dal livello del mare, al centro della Basilicata.
Trenino delle nevi in Svizzera: Glacier-Express
Lo chiamano Trenino delle nevi o l’Espresso dei Ghiacciai ma è conosciuto anche come trenino dei ghiacciai: percorre in 7 ore e mezzo 291 ponti, 91 tunnel, un valico a 2033 metri, quello del Colle di Oberalp, e attraversa il più lungo tunnel per treni a scartamento ridotto del mondo, il tunnel della Furka, di ben 15,4 chilometri.
Cosa vedere in Antartide: tra ghiaccio e vita
La superficie dell’Antartide è grande quanto l’Europa e gli Stati Uniti messi insieme. È un continente libero, senza frontiere e popolato da persone provenienti da varie nazioni che anche durante i periodi di alta tensione politica mondiale convivono pacificamente accomunati dallo stesso interesse per la ricerca scientifica. Ecco cosa vedere in Antartide.
Gesualdo: duelli, passioni amorose e madrigali
Nell’ anno 663 un Cavaliere Longobardo nel tentativo – peraltro riuscito – di salvare la città di Benevento assediata dall’armata di Costante II, imperatore bizantino conosciuto anche col soprannome di “Pogonato”, – il barbuto -, per la sua lunga barba, venne ucciso e decapitato, e la sua testa fu gettata all’interno delle mura del Ducato.
San Leucio, Caserta: il villaggio della seta
Nel 1789, poco lontano da Caserta, re Ferdinando IV di Borbone fece costruire la “colonia – opificium – Leucianorum” per la tessitura, il trattamento e la colorazione delle sete filate., La Manifattura Tessile fu disegnata dall’architetto Francesco Collecini, e avrebbe dovuto essere una vera e propria città industriale, chiamata Ferdinandopoli.
Seaside Florida, il villaggio dei sogni
“The Truman show” è la surreale storia della vita di Truman Burbank, (interpretato da Jim Carrey) l’ignaro interprete di una telenovela a puntate che è trasmessa a sua insaputa 24 ore su 24. La storia è ambientata sull’isola di Seahaven, un nome di fantasia dato al bellissimo quanto utopico villaggio in cui Truman abita.
L’arte dell’intarsio a Sorrento
L’arte della tarsia risale al VI secolo e gli Arabi erano gli unici a praticarla. Qualcuno dice che furono invece i Francesi a realizzare i primi lavori di intarsio. Certamente i monaci certosini nel XII secolo furono i primi in Europa ad eseguire gli intarsi lignei, imitando le stelle, i rombi e le minutissime geometrie dei mosaici musulmani.
Algeria, la valle incantata del M’Zab
Li chiamano diglat nur, i “datteri della luce”. Vengono coltivati nell’immenso palmeto di Ghardaïa e sono fra i datteri più buoni di tutto il Maghreb. Una ricetta che le famiglie Ibadite gelosamente custodiscono fa del diglat nur l’ingrediente principale di uno straordinario couscous che viene offerto solo agli ospiti di riguardo. L’ospitalità è sacra, nella fertile valle del M’Zab. Ma per i suoi abitanti, gli Ibaditi, anche la salvaguardia della propria cultura, l’integrità morale e soprattutto religiosa sono sacre. Il M’Zab è una realtà a sé.
Ogliara, la patria del cotto napoletano
Già nel 1700 le famiglie aristocratiche del Regno delle due Sicilie utilizzavano per i loro palazzi e per le loro corti le mattonelle di cotto. Ancora oggi, lo stesso cotto è prodotto a Ogliara, una frazione di Salerno, a circa 10 chilometri dalla città. Si tratta di piccolo paese con una chiesa, una scuola e poche case, costruito lungo un costone di collina che guarda la costiera amalfitana.
Gli ex-voto marinari della Costiera Amalfitana
Tempeste, naufragi e atti di pirateria, storie di galeotti condannati al remo o al supplizio dello strappo della fune, infortuni a bordo, sono i soggetti che più frequentemente vengono rappresentati sulle tavolette votive offerte da un marinaio o da un suo familiare in cambio di una grazia ricevuta.
Roscigno vecchia, città museo
Una larga piazza con la chiesa settecentesca, con la fontana, con gli abbeveratoi e i lavatoi pubblici al centro, e, come un grande anfiteatro, la cortina delle case con le botteghe, le stalle, le cantine, e le strette vie interne, le cappelle, il cimitero e le mulattiere che conducono ai campi: così, oggi come ieri, appare Roscigno Vecchia abbandonata dagli abitanti perchè minacciati dalla frana, trasferiti durante questo secolo nel paese nuovo, più a monte in terra sicura.
Il museo delle miniere di Monteneve in Sudtirolo
Sulla conca alpina sudtirolese di Monteneve, a 2500 metri di quota, c’è la miniera più alta d’Europa. In queste montagne, nel corso dei secoli, sono stati scavati più di 150 chilometri di cunicoli e di gallerie per assicurarsi l’argento con cui coniare i talleri tirolesi, il piombo per fabbricare le palle dei cannoni, il rame e lo zinco.
Parco dei mostri di Bomarzo, giardini e sculture
A Bomarzo, nel parco dei mostri ci sono sfingi e draghi, giganti, mostri marini e ninfe dormienti, elefanti da battaglia e maschere demoniache con le fauci spalancate. Sono alcune delle straordinarie, spaventose, enormi sculture, realizzate fra il 1552 e il 1580, sparse qua e là in un rigoglioso anfiteatro naturale chiamato il Parco dei Mostri. Siamo a Bomarzo, in pieno trerritorio etrusco. Dalla piccola cittadina arroccata sulla collina si controlla tutta la verde valle attraversata dalle anse del fiume Tevere. Nel XV secolo i principi Orsini stabilirono qui la loro residenza e verso la metà del Cinquecento, uno di loro, il letterato e valoroso uomo di guerra Vicino Orsini, volle realizzare ai piedi della collina, un grandioso e singolare parco monumentale.
Faicchio, un gioiello sannita
Appartengono forse alle più antiche fortificazioni militari della Campania gli inaccessibili resti delle mura rinvenuti lungo un costone fra il monte Acero e il monte Monaco di Gioia, 300 metri al di sopra di Faicchio, che insieme alle mura megalitiche di Sepino e di Piedimonte Matese costituiscono il sistema difensivo più singolare del Sannio.