Si torna a parlare della possibilità di cancellazione di voli in Europa per via dell’eruzione di un vulcano.
In queste ore, infatti, l’Islanda è con gli occhi puntati sulla sommità del vulcano Bardarbunga – il più grande dell’itero paese – che da giorni sta dando evidenti segni di una riattivazione della sua attività.
La situazione va ad essere costantemente monitorata dalle autorità competenti e, data l’escalation di “sintomi” riconducibili ad una possibile eruzione, si è deciso di portare il livello di allerta allo stato “rosso”.
Ciò automaticamente ha comportato sin da ieri l’innescarsi di altri procedure, tra le quali l’applicazione del divieto di sorvolo del vulcano stesso e delle aree circostanti.
Su questa zona è stato predisposto già mercoledì scorso un piano di evacuazione poichè si è assistito ad una prima eruzione di lieve entità. Si è infatti formata una via di lava che però non ha ancora sciolto la calotta nè gran parte del ghiaccio.
Oltre a ciò, continuano a registrarsi scosse di terremoto di intensità sempre crescente.
Si consiglia di seguire l’andamento della situazione collegandosi ai siti delle compagnie aeree di interesse oppure ai portali ufficiali degli aeroporti di riferimento.
Eventuali cancellazioni dovute ai vapori e all’eruzione saranno infatti tempestivamente comunicate su canali ufficiali.
Impossibile non ripensare alla situazione che si è andata a creare nel 2011 quando ad eruttare è stato il vulcano Grimsvoetn, situato sempre in Islanda.
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